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Lusso o stravaganza: gli hotel si rinnovano

28 Luglio 2014 09:05
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Nell’epoca del “visitare è condividere”, di Booking e TripAdvisor come cartine di tornasole, gli hotel vivono un delicato momento di trasformazione. Al crepuscolo di un modello di turismo novecentesco e profondamente analogico, l’imprenditore alberghiero deve reinventarsi cercando di attrarre i nuovi turisti attraverso l’offerta di nuovi servizi e che puntano alla creatività e all’unicità.

Tra le caratteristiche per attrarre nuovo pubblico, c’è chi punta sul lusso, valore senza tempo ed evocativo di uno stile di vita ben delineato. Tra i tanti hotel a cinque stelle ce ne sono alcuni che spiccano conquistando vette ancora più alte.

È il caso dell’hotel Shangri-La, palazzo luxury della Ville Lumière, che ha conquistato recentemente il titolo di Palace: attualmente è l’ottavo a Parigi insieme a Le Bristol, Le George V, Le Meurice, il Park Hyatt Vendome, il Plaza Athénée, il Raffles Royal Monceau e il Mandarin Oriental. Shangri-La, marchio storico di Hong Kong, aprì il proprio alter ego francese nel 2010 come prima struttura in Europa. Il neo-Palace si trova proprio di fronte alla Tour Eiffel, ha 81 camere e 27 suite dove il panorama lascia senza fiato. Dalla struttura originaria del monumento dell’Hotel Particulier del principe Roland Bonaparte, l’architetto Ernest Janty realizzò una meraviglia, tra marmi, tappeti, tessuti damascati, specchi, parquet. L’influenza cinese ha creato, durante l’ultimo restyling, una sorta di ibrido orientale e occidentale di sfarzo metropolitano.

Su una linea non dissimile si muove Star Hotels, fondata nel 1980 a Firenze da Ferruccio Fabri. Proprio recentemente la catena italiana è stata protagonista dell’acquisizione di altri due “boutique hotel” a Londra, dopo il successo del Michelangelo a New York e del Castille a Parigi. Le due strutture sorgeranno a Kensington e saranno all’insegna del lusso. Il Pelham è firmato dalla designer d’interni Kit Kemp e il Gore è un palazzo dell’aristocrazia dell’ XIX secolo ispirato ai Tudor e alle abbaglianti suppellettili della monarchia britannica. La vicinanza dei due hotel londinesi consentirà una gestione efficiente grazie all’ottimizzazione di costi e risorse. L’investimento di 43 milioni di sterline punta a ritorni economici consistenti grazie alla sempre più crescente internazionalizzazione della catena toscana.

Altri hotel cambiano registro e puntano sull’effetto “stravaganza”, nonché sul conseguente tam-tam mediatico, allo scopo di scioccare o incuriosire. Come l’hotel Casanus, nella campagna delle Fiandre, a forma di intestino umano; come il Palacio de Sal nel mezzo del deserto di sale della Bolivia e realizzato completamente in sale; come l’IceHotel, in Svezia, con camere e arredi interamente di ghiaccio; o come il Dog Bark Park Inn, nell’Idaho, a forma di cane.

Un settore, quello turistico e alberghiero, che ricopre un ruolo ancora fondamentale e che nei primi mesi del 2014 ha fatto registrare un incremento degli introiti del +5,3% toccando i 1.159 miliardi di dollari a cui si aggiungono i 218 miliari di dollari relativi al traffico aereo internazionale.

L’Europa detiene il primato per spesa turistica internazionale con il 42% e l’Italia si conferma il 5° paese al mondo per afflussi turistici internazionali, preceduta da Francia, USA, Spagna e Cina. I primi mesi del 2014 hanno visto un incremento degli arrivi di stranieri nel Belpaese e le proiezioni per il periodo estivo, realizzate dall’agenzia nazionale del turismo ENIT, mostrano un trend positivo con il 59,7% dei tour operator intervistati, che affermano di aver aumentato la vendita di pacchetti turistici verso l’Italia, soprattutto verso i turisti oltreoceano.

A primeggiare ancora le città d’arte che potranno godere di un vasto afflusso turistico internazionale, seguite dalle località balneari e dalle mete meno scontate sui laghi o in campagna. A contendersi il titolo di miglior paese turistico per l’estate 2014, anche Grecia, Spagna, Turchia, Croazia, Portogallo ed in lenta ripresa l’Egitto.
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