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Perché adesso prevale la prudenza nel settore lusso

10 Luglio 2014 14:00
financialounge -  beni di consumo lusso moda orizzonte temporale Piazza Affari
Ieri a Piazza Affari, in un mercato in moderato rialzo (indice Ftsemib ha chiuso a +0,89%), il settore dei titoli del lusso ha visto prevalere le vendite: da Safilo (-4,34%) a Salvatore Ferragamo (-1,29%), da Tod’s (-0,22%) a Yoox (-1,83%) fino a Moncler (-1,36%).

Tra le cause citate dagli addetti ai lavori, un report del Credit Suisse che, in estrema sintesi, raccomanda un atteggiamento di cautela nei confronti dei titoli del settore. Le motivazioni degli analisti della banca d’affari svizzera, sono riconducibili alle imminenti trimestrali che dovrebbero far emergere risultati dei tre mesi che vanno da aprile a giugno inferiori a quelli del primo trimestre.

In particolare ci si aspetta un incremento del fatturato trimestrale del 7% (mentre nei primi tre mesi dell’anno la crescita è stata del 9%) con impatti tutti da verificare per quanto riguarda poi la gestione del cambio: l’euro forte non agevola i conti delle compagnie italiane di moda che esportano gran parte dei loro lavori. Preoccupazioni più che legittime se si guarda alla trimestrale di Prada (che però si riferisce al periodo febbraio – aprile) rilasciata lo scorso 6 giugno, nella quale è emerso un giro d’affari (-3,1%) e profitti (-19%) molto inferiori rispetto alle attese degli analisti.

È normale che, a fronte di aspettative di un rallentamento dei ricavi, gli investitori mostrino maggiore prudenza verso un settore i cui titoli trattano ampiamente oltre 20 volte gli utili attesi contro un rapporto di 14-15 dell’indice medio del mercato azionario europeo. Oltretutto chi ha investito in questi titoli (o tramite un fondo specializzato sul settore del lusso) ha potuto beneficiare nell’ultimo anno di laute plusvalenze che ora possono essere incassate.

In tutti i casi il settore del lusso, per la unicità dei marchi, per il fatto che il numero delle famiglie ricche dei paesi in via di sviluppo (Cina, India, Brasile, Russia) sia in costante aumento, per via della domanda dei beni di consumo di fascia alta che rimane sostenuta anche in periodi di crisi, resta un segmento di mercato sempre interessante per l’investitore azionario di medio lungo termine.
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