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Mediaset, l’accordo milionario per ora non paga in Borsa

9 Luglio 2014 10:15
financialounge -  Mediaset Piazza Affari pubblicità Telefonica
L’articolo “Il dilemma Mediaset: diritti Serie A o pay tv spagnola?” del 5 giugno scorso si concludeva con una considerazione che sembrava piuttosto scontata: “Difficilmente, a meno di clamorosi colpi di scena, Mediaset potrà uscire vincente da tutte e due le partite, e cioè il controllo in esclusiva di Digital+ (che le permetterebbe di avviare una piattaforma pay tv pan europea competitiva con i big continentali) e l’acquisizione dei diritti di Serie A (che la renderebbe il player italiano della pay tv più forte in virtù dei diritti del campionato di calcio italiano e quello della UEFA Champions League europea)”.

A distanza di un mese il colpo di scena si è invece materializzato: Mediaset ha infatti ceduto il suo 22% di Digital+ a Telefonica per 395 milioni di euro ma, al contempo, ha siglato un accordo con il gruppo telefonico spagnolo che si impegna a investire 100 milioni per l’11,1% del capitale di Mediaset Premium il cui azionariato, a questo punto, resta aperto ad altri soci internazionali (Al Jazeera in primis).

Mediaset si ritrova quindi con un tesoretto in cassa di circa 795 milioni (ai 495 complessivi di Telefonica si aggiungono i 300 milioni per la vendita di un pacchetto di titoli di Ei Towers) e la valorizzazione totale di 900 milioni per Mediaset Premium che solo da questo esercizio dovrebbe chiudere in pareggio di bilancio dopo aver cumulato perdite per oltre 400 milioni negli esercizi precedenti.

Nonostante questo indubbio successo del management, il titolo Mediaset in due giorni ha perso in Borsa oltre il 5% riducendo al +3,5% il suo guadagno da inizio anno (contro il +9,2% dell’indice Ftsemib). È interessante notare che anche coloro che avessero scommesso un mese fa sul doppio clamoroso successo del management di Cologno Monzese nella partita con Telefonica e per Mediaset Premium si ritroverebbero oggi con un investimento in perdita di oltre sette punti percentuali. Certo ha influito anche il cambiamento di umore di questi giorni sulle Borse europee, dove le vendite hanno prevalso ma è anche vero che le dinamiche dei mercati non sempre premiano i potenziali successi aziendali se questi risultano non facilmente quantificabili nell'immediato.

In particolare, gli analisti stanno cercando di calcolare quando la crisi delle pubblicità (che rappresenta ancora il motore del fatturato e dei profitti del gruppo di Cologno Monzese) si concluderà per consentire a Mediaset a tornare ad essere, se non proprio una macchina da soldi come nel decennio precedente l’inizio di questa crisi, almeno una azienda in crescita strutturale.

L’accordo siglato con successo con Telefonica, invece, produrrà i suoi effetti solo nel medio lungo periodo e, finchè nei prossimi trimestri non si vedranno traccia dei benefici nel bilancio Mediaset, il titolo non ne beneficerà in termini di quotazioni di Borsa.
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