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Idee di investimento - Obbligazioni - 30 giugno

30 Giugno 2014 09:40
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Il possibile rialzo dei tassi di interesse resta al centro del dibattito degli esperti dei mercati finanziari internazionali.

Un contributo interessante in questo scambio di opinioni lo ha fornito Giordano Lombardo, Group CIO di Pioneer Investments nell’articolo ”Perché crediamo che il ciclo economico non sia morto” nel quale sottolinea come la tendenza più probabile per i rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine sia al rialzo, sulla scia di una normalizzazione delle condizioni economiche ma che ciò non toglie che il ritorno alla normalità dei rendimenti a lungo termine possa essere lenta e graduale.

Nel dibattito è intervenuto pure Joost Van Leenders di BNP Paribas Investment Partners con l’articolo “Inflazione USA: rialzo potrebbe spingere la Fed ad intervenire” le cui analisi, tuttavia, concordano con l’FMI nel ritenere che le attuali pressioni inflative siano deboli e che alla luce delle condizioni dell’economia e del mercato del lavoro pare poco probabile che persistano: nel complesso dunque, per Joost Van Leenders non vi sono molti fattori che potrebbero indurre la Federal Reserve ad accelerare il ritiro degli stimoli monetari. Resta il fatto che la Banca Centrale Americana ha varato un nuovo round di tapering, ovvero una nuova riduzione degli acquisti sui titoli Governativi, che si concluderà tra settembre o ottobre prossimi.
Questo potrebbe contribuire ad indebolire l’euro in misura molto più incisiva di qualsiasi altra azione intrapresa dalla BCE e dalle banche europee.

Ne è convinta Maria Paola Toschi Market Strategist J.P. Morgan Asset Management che, nell’articolo “Troppo presto per nuove azioni da parte della BCE” lo usa come argomento forte per definire come prematura la richiesta formulata dal Fondo monetario internazionale (FMI) di un vero e proprio QE (quantitative easing) da parte della BCE per contrastare la deflazione e l’euro forte.

In questo scenario, gli investitori obbligazionari potrebbero trovare spunti interessanti dai suggerimenti che Saumil Parikh, CFA, Managing Director Portfolio Manager e Mohit Mittal Managing Director Portfolio Manager di PIMCO hanno espresso nel loro articolo: “Meglio i bond societari di alta qualità”.

In questo articolo, i due esperti argomentano le ragioni per le quali preferiscano puntare:
1) sulle obbligazioni societarie di alta qualità USA;
2) sui titoli di Stato, sulle obbligazioni di emittenti finanziari e sulle emissioni di società non finanziarie nell’Europa periferica;
3) sui titoli di Stato, sui bond di emittenti finanziari e non finanziari quasi sovrani ad alto rating nel mercato obbligazionario emerging markets;
4) sulle divise di Messico, Brasile, Corea, Polonia e India che dovrebbero beneficiare degli alti rendimenti reali, in particolare se le politiche monetarie di questi paesi riusciranno a calmierare l'inflazione.
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