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Il filo rosso che unisce Alitalia Lufthansa e Airbus

12 Giugno 2014 15:00

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prime pagine finanziarie dei quotidiani di oggi campeggiano i titoli relativi a Alitalia-Etihad, a Lufthansa e ad Airbus. Tre vicende che viaggiano su piani completamente diversi ma che hanno un filo rosso che le accomuna.
Ieri, sono state rese note ai sindacati da parte del Ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, e del Lavoro, Giuliano Poletti, le linee guida relative agli investimenti di Etihad nel periodo 2014-2018: in aggiunta ai 560 milioni di euro per acquisire una quota tra il 40% e il 49% del capitale della compagnia aerea italiana sono previsti altri 692 milioni di investimenti e per lo sviluppo della flotta di Alitalia, per un totale complessivo di 1,25 miliardi.

Sempre nella giornata di ieri, il titolo Lufthansa, vettore aereo tedesco, ha perso oltre il 14% in Borsa dopo che il management della compagnia ha annunciato, in una teleconferenza agli analisti, un profit warning (un allarme sul fatturato, sui margini o gli utili aziendali): ha, in particolare, previsto un utile annuo di un miliardo di euro contro una stima precedente compresa tra 1,3 e 1,5 miliardi.
Tra le ragioni di questa riduzione dei profitti attesi, la minore marginalità sulle rotte interne dove la competizione con Air Berlin, altro vettore tedesco, si sta facendo sentire anche grazie alle risorse finanziarie messe a disposizione da Eithad: la compagnia degli Emirati Arabi Uniti, infatti, ha acquistato tre anni fa il 29% del capitale di Air Berlin.

Ancora ieri, Emirates, la compagnia aerea di bandiera dell'Emirato Arabo di Dubai, ha cancellato un maxi ordine ad Airbus per l’acquisto di 70 A-350.
Airbus ha cercato di minimizzare l’accaduto dichiarando che la decisione di Emirates è in funzione della revisione dei requisiti della flotta della compagnia aerea di bandiera dell'Emirato Arabo di Dubai che, peraltro, avrebbe acquistato di recente 50 ulteriori A380 all’ultimo salone aerospaziale di Dubai.

Resta il fatto che lo scenario che si sta delineano dopo le fusioni fra le diverse compagnie internazionali avrà impatti sempre più significativi sul portafoglio ordini e quindi sul settore dei costruttori di aeromobili.

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