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Il crimine informatico costa 327 miliardi l’anno

10 Giugno 2014 10:00
financialounge -  carte di credito hacker settore tecnologico sicurezza USA
Il fenomeno criminale che si caratterizza nell'abuso della tecnologia informatica sia hardware che software e che è noto con il nome di cyber crimine (o crimine informatico) costa all'economia globale qualcosa come 445 miliardi di dollari (pari a circa 327 miliardi di euro) ogni anno.

Alcuni crimini in particolare sono finalizzati allo sfruttamento commerciale della rete, altri focalizzati nel mettere a rischio i sistemi informativi di sicurezza nazionale: i danni provocati dal furto di proprietà intellettuale subiti da individui colpiti dagli hacker sono stati valutati in oltre 160 miliardi di dollari.

È quello che rivela la ricerca del Center for Strategic and International Studies (Csis) che delinea il cyber-crime come un settore in forte crescita che danneggia il commercio, la concorrenza e l'innovazione.
A livello internazionale, molti governi ed agenzie non governative investono risorse ingenti nello spionaggio, nella truffa e in altri crimini transnazionali che coinvolgono interessi economici e politici: ma, evidentemente, il crimine informatico riesce non solo a farla franca ma ad espandere il suo tentacolare raggio d’azione.

Lo studio, sponsorizzato dall'azienda di software per la sicurezza McAfee (nota anche per l’antivirus per pc e sistemi informatici) indica come stima prudenziale in 375 miliardi di dollari le perdita che, nel caso estremo, potrebbero in realtà raggiungere quota 575 miliardi.
La maggior parte degli impatti negativi grava sulle principali economie mondiali: basti pensare che le quattro più tartassate, è cioè USA, Cina, Giappone e Germania, pagano un conto annuo per complessivi 200 miliardi di dollari.

Ingente pure la stima delle perdite connesse alle informazioni personali, come il furto di dati della carta di credito: secondo gli analisti si toccano i 150 miliardi di dollari.
Infine un dato particolarmente allarmante riguarda gli Stati Uniti e, più in particolare, i cittadini a stelle e strisce: sono circa 40 milioni le persone negli Usa, cioè circa il 15% della popolazione, a cui sono stati sottratti dati personali dai pirati informatici.

Dal punto di vista degli investitori questo fenomeno può rappresentare un’occasione di investimento a medio lungo termine. Infatti esistono fondi specializzati proprio in azioni emessi da società che contribuiscono ad assicurare l'integrità, la salute, la libertà degli individui, delle imprese o dei governi.
Le società selezionate sono attive nei seguenti campi: sicurezza su internet, nelle telecomunicazioni, del materiale informatico, dei software, sicurezza fisica e protezione della salute, sicurezza degli accessi e delle identificazioni, del traffico, dell'ambiente, del lavoro e della difesa dello stato, ecc.
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