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Gli impatti di un’escalation di violenza in Ucraina

28 Maggio 2014 15:55
financialounge -  crisi Fondi obbligazionari mercati azionari Russia ucraina
L’equity russo scambiato sul listino azionario di New York è sceso ieri della percentuale più alta nelle ultime quattro settimane a seguito della rinnovata preoccupazione per la situazione in Ucraina orientale. L’indice RTS denominato in dollari è infatti caduto del 2,9 per cento a 1,297.50 ieri, segnando la contrazione più ampia dal 15 aprile: una perdita che ha tagliato il suo guadagno di questo mese al 12 per cento che, tuttavia, resta tra i migliori in assoluto tra i 93 più importanti indici azionati a livello globale.

"La situazione sta peggiorando in Ucraina in quanto è in atto una vera e propria operazione militare a est e l'incertezza è massima" sottolinea Slava Smolyaninov, chief strategist finanziario di UralSib a Mosca, che ha poi aggiunto: "Sembra che la maggior parte degli investitori abbia dimenticato i rischi di questa crisi e gli impatti dell’elezione del nuovo presidente Petro Poroshenko che ha promesso di spazzare via i separatisti”.

Walter Bucky Hellwig, co-gestore alla BB&T Wealth Management di Birmingham, in Alabama ha tenuto a precisare: "Per un guadagno sostenibile del mercato azionario russo, sarebbe necessaria una decelerazione delle tensioni in Ucraina mentre, al contrario, permangono rischi di ulteriori rivendicazioni territoriali da parte della Russia che sarebbero negative per il mercato russo".

Ma non solo. Infatti, complici le elezioni europee e il prossimo attesissimo meeting della BCE previsto per giovedi 5 giugno, l’escalation di violenze a Donetsk che ha lasciato sul campo 100 morti, dovrebbe essere seguita con maggiore attenzione dai media e dagli investitori per i suoi potenziali impatti. Da un lato c’è l’ipotesi di una graduale ricomposizione della crisi tra Russia e Ucraina (sulla quale stanno scommettendo ora i mercati e i leader occidentali sebbene sia tutt’altro che scontata) mentre dall’altra si prospetta una situazione di conflitto crescente che potrebbe finire anche fuori controllo.

In questo secondo scenario, i contraccolpi per l’economia russa sarebbero significativi ma anche quelli sui mercati finanziari europei che accuserebbero un importante aumento della instabilità con potenziali correzioni stimate anche fino al 15-20%.
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