Assogestioni
Risparmio gestito italiano oltre i 1.400 miliardi
26 Maggio 2014 15:00

record per l’asset management in Italia.
In base ai dati diffusi stamani da Assogestioni, l’associazione di categoria delle società di gestione del risparmio gestito, l’industria italiana del settore ha fissato a fine aprile 2014 a 1.405 miliardi di euro il suo valore complessivo di patrimonio in gestione. Un mese in cui la raccolta netta ha registrato un +7 miliardi di euro (che salgono a +36,5 miliardi considerando i primi quatto mesi dell’anno) soprattutto grazie alle gestioni collettive e, in particolare, ai fondi comuni aperti che hanno contribuito con 3,9 miliardi di euro di sottoscrizioni nette.
Per quanto riguarda invece le gestioni di portafoglio, quelle istituzionali, con 3,2 miliardi, hanno ampiamente battuto quelle retail (647 milioni).
Osservando da vicino i flussi mensili dei fondi comuni, si scopre che i risparmiatori italiani sono tornati in massa sui prodotti flessibili (3 miliardi di raccolta netta) e sugli obbligazionari (1,69 miliardi), mentre i prodotti a vocazione azionaria (281 milioni) sono piaciuti meno. Addirittura in rosso il saldo tra nuove sottoscrizioni e riscatti per i fondi monetari (meno un miliardo) e per i bilanciati (-146 milioni).
In termini di asset, in testa restano ampiamente i fondi obbligazionari (47,9% del totale con 285,9 miliardi di euro), davanti agli azionari (20,7% e 123,9 miliardi), ai flessibili (19,9% e 118,7 miliardi) ai fondi bilanciati (6% e 35,8 miliardi) e ai fondi monetari (3,9% e 23,6 miliardi).
Ad aprile, infine, da registrare anche un sorpasso a sorpresa: i fondi comuni di diritto italiano hanno incamerato flussi netti per 2,6 miliardi di euro, cioè praticamente il doppio rispetto a quelli di diritto estero (1,3 miliardi); la ripartizione in termini di patrimonio resta tuttavia ampiamente a favore dei prodotti di diritto estero (70% e 418 miliardi di euro) contro il 30% e 179,4 miliardi dei fondi di diritto italiano.
In base ai dati diffusi stamani da Assogestioni, l’associazione di categoria delle società di gestione del risparmio gestito, l’industria italiana del settore ha fissato a fine aprile 2014 a 1.405 miliardi di euro il suo valore complessivo di patrimonio in gestione. Un mese in cui la raccolta netta ha registrato un +7 miliardi di euro (che salgono a +36,5 miliardi considerando i primi quatto mesi dell’anno) soprattutto grazie alle gestioni collettive e, in particolare, ai fondi comuni aperti che hanno contribuito con 3,9 miliardi di euro di sottoscrizioni nette.
Per quanto riguarda invece le gestioni di portafoglio, quelle istituzionali, con 3,2 miliardi, hanno ampiamente battuto quelle retail (647 milioni).
Osservando da vicino i flussi mensili dei fondi comuni, si scopre che i risparmiatori italiani sono tornati in massa sui prodotti flessibili (3 miliardi di raccolta netta) e sugli obbligazionari (1,69 miliardi), mentre i prodotti a vocazione azionaria (281 milioni) sono piaciuti meno. Addirittura in rosso il saldo tra nuove sottoscrizioni e riscatti per i fondi monetari (meno un miliardo) e per i bilanciati (-146 milioni).
In termini di asset, in testa restano ampiamente i fondi obbligazionari (47,9% del totale con 285,9 miliardi di euro), davanti agli azionari (20,7% e 123,9 miliardi), ai flessibili (19,9% e 118,7 miliardi) ai fondi bilanciati (6% e 35,8 miliardi) e ai fondi monetari (3,9% e 23,6 miliardi).
Ad aprile, infine, da registrare anche un sorpasso a sorpresa: i fondi comuni di diritto italiano hanno incamerato flussi netti per 2,6 miliardi di euro, cioè praticamente il doppio rispetto a quelli di diritto estero (1,3 miliardi); la ripartizione in termini di patrimonio resta tuttavia ampiamente a favore dei prodotti di diritto estero (70% e 418 miliardi di euro) contro il 30% e 179,4 miliardi dei fondi di diritto italiano.
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