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I bond europei che forniranno extra reddito

22 Maggio 2014 12:15
financialounge -  BCE Eve Tournier finanza Fondi obbligazionari selezione
“Per la nostra esposizione creditizia europea privilegiamo una selezione di titoli di capitale bancari, obbligazioni societarie ibride e “astri nascenti” (società con profili creditizi in miglioramento, i cui rating dovrebbero essere rivisti al rialzo da high yield a investment grade)” dichiara Eve Tournier, Executive Vice President e Head of Pan-European Credit Portfolio Management per la quale, sebbene nel complesso le valutazioni delle obbligazioni societarie siano eque alla luce dei fondamentali favorevoli e dei fattori tecnici positivi in Europa, ravvisa ancora valore per gli investitori in grado di abbandonare il beta degli indici tradizionali per concentrarsi su settori creditizi specifici e sulla selezione rigorosa dei singoli titoli (approccio di tipo “bottom-up”).

“Mentre sia la Federal Reserve che la Bank of England stanno prendendo in considerazione l’inizio di un ciclo di rialzi dei tassi nel 2015, la Banca centrale europea (BCE) si muove nella direzione opposta: qualsiasi misura tradizionale o non convenzionale la BCE decida di adottare, la duration europea dovrebbe essere più sicura di quella statunitense e britannica e l’orientamento accomodante della banca centrale sostiene le attività rischiose europee” sottolinea Eve Tournier che poi si dice convinta che i tassi d’insolvenza societari possano rimanere su livelli storicamente bassi, alla luce del contesto di crescita favorevole e dell’assenza di fabbisogno di rifinanziamento: secondo un recente studio dell’agenzia di rating Moody’s, nel marzo 2014 si prevedeva un tasso d’insolvenza di circa il 2,2%.

“Grazie all’ottima performance delle azioni e all’aumento dei tassi d’interesse nel 2013, il gap di finanziamento dei fondi pensione è stato pressoché colmato. Ciò consente ai fondi pensione di ridurre il rischio, ridimensionando l’esposizione azionaria a favore di una maggiore allocazione nel reddito fisso, in particolare alla luce dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento della spesa pensionistica. Analogamente, le banche e le compagnie assicurative, incoraggiate dalle rispettive autorità di regolamentazione, stanno riducendo gli investimenti azionari a favore di obbligazioni societarie investment grade, che necessitano di un patrimonio di vigilanza inferiore” puntualizza Eve Tournier che poi fa presente come, mentre le imprese si dedicano al releveraging, le società finanziarie stiano ancora riducendo la leva, incoraggiate dalle autorità di regolamentazione su entrambe le sponde dell’Atlantico a raccogliere sempre più capitali, ridimensionare i propri bilanci, incrementare la liquidità e abbandonare le attività rischiose.

Questo nuovo contesto regolamentare può non essere favorevole agli azionisti delle banche, ma sta rendendo queste ultime più sicure, riducendo il rischio d’insolvenza e l’offerta di debito bancario.

“Continuiamo a sovrappesare i titoli finanziari, privilegiando la parte più bassa della struttura del capitale. Qui prevediamo infatti un ulteriore restringimento degli spread rispetto al debito bancario senior, per il quale dal 2016 in poi sarà possibile effettuare bail-in (cioè operazioni nelle quali i costi del salvataggio dell’istituto in crisi ricadono in primis su azionisti e creditori). I contingent convertible securities (CoCo bond) emessi dalle banche europee evidenziano un rendimento compreso tra il 4 e il 6% (secondo i dati di BofA Merrill Lynch di marzo 2014) e continuano a rappresentare un’interessante opportunità d’investimento” rivela Eve Tournier che ravvisa valore anche nelle obbligazioni societarie ibride, un mercato relativamente nuovo.

“In particolare privilegiamo gli strumenti emessi da società stabili e di alta qualità (di norma società del settore delle utilities con rating A), le cui obbligazioni ibride hanno rating pari a BBB, un rendimento del 4-5% e una duration di 3-5 anni (in base ai dati BofA Merrill Lynch al marzo 2014)” confessa Eve Tournier che conclude con un’altra priorità: Individuare gli “astri nascenti”.

“A livello strutturale, gli astri nascenti tendono a offrire il miglior potenziale di rendimento corretto per il rischio. Noi di PIMCO ci concentriamo sulla ricerca di questi titoli, evitando gli “angeli caduti” (società declassate alla categoria high yield), anziché replicare un indice che ricompensa le società più indebitate attribuendo loro la ponderazione più elevata. Nel mercato creditizio europeo vi sono diversi astri nascenti, in particolare nei settori ciclici che beneficiano del miglioramento del contesto economico, come quello automobilistico e dei materiali edili. L’attuale scenario di ripresa della crescita e di inflazione inferiore alle attese tiene impegnate le banche centrali e sostiene le attività rischiose. Le recenti dichiarazioni della BCE che suggeriscono un orientamento ancora accomodante rendono le attività europee relativamente interessanti. Riteniamo che le obbligazioni societarie europee offrano opportunità allettanti, in particolare in settori con deleveraging dei fondamentali, fattori tecnici positivi, valutazioni interessanti e il potenziale di ulteriore restringimento degli spread”.
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