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Il PIL dell’Eurozona in aiuto a Draghi

19 Maggio 2014 09:40
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I dati tanto attesi del PIL del primo trimestre 2014 dell’Eurozona hanno deluso le aspettative. A parte la Germania (+0,8% la crescita), c’è stata forte delusione per i dati della Francia (crescita invariata), dell’Italia (-0,1%) e, soprattutto, dell’Olanda (-1,4%).

Le reazioni non si sono fatte attendere in Borsa, in particolare a Piazza Affari il cui indice giovedi 15 maggio, partito in territorio negativo, è crollato del 3,6%. Tuttavia, se la reazione negativa immediata del mercato è stata piuttosto pronunciata (e soprattutto in Italia anche perché l’indice azionario milanese è stato tra i più brillanti da inizio anno), i dati del PIL del terzo trimestre potrebbero rivelarsi un alleato prezioso per le prossime mosse del presidente della BCE Mario Draghi.

Infatti, secondo alcuni analisti di Borsa, è possibile che le previsioni dell’intero 2014 sul PIL e sull’inflazione della zona euro siano presto abbassate dalla banca centrale europea, accelerando in parallelo la necessità di un ulteriore allentamento quantitativo mirato più sul credito alle piccole e medie imprese, al fine di garantire un sostegno al tessuto manifatturiero più colpito dalla crisi e dal restringimento del credito bancario.

Gli operatori prevedono una fase dominata da una aumentata volatilità sui mercati almeno fino all’esito delle elezioni europee ma non escludono nelle prossime settimane, qualora le ipotesi sulle mosse più mirate della BCE cominciassero a prendere corpo (con, magari, alcune dichiarazioni di autorevoli membri della banca centrale o di fonti ad essi vicini), un recupero dei mercati azionari.
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