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Wall Street, profitti in cerca di rilancio

30 Aprile 2014 08:50
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Al 18 aprile circa il 20% delle 500 corporation USA che rientrano nell’indice S&P500 aveva pubblicato i dati trimestrali di bilancio. E, benché si trattasse di una quota ancora minoritaria, la tendenza appariva chiara: la crescita dei profitti del primo trimestre 2014 rispetto a quello precedente non andava oltre il +1,7%. Un aumento che risultava leggermente inferiore a quello stimato a inizio aprile (+2,1%) ma, soprattutto, in forte calo rispetto alle previsioni formulate il primo di gennaio (+6,5%) e al primo ottobre 2013 (+8,3%).

Tra i settori che hanno mostrato maggiore dinamicità nel generare utili nel primo trimestre di quest’anno, figurano le telecom (+14,4%), e le utilities (+8,3%): gli unici due settori peraltro ad aver superato le stime di crescita dei profitti enunciate a inizio anno e il primo ottobre 2013.

Discreti anche di andamenti relativi ai settori beni di consumo discrezionali (+5,3%), healthcare (+4,9%) e dei beni di consumo di prima necessità (+3,7%). Delusione invece per il settore della tecnologia (+2,7%), degli industriali (+0,6%) e dei finanziari (zero, ma con enormi differenze tra alcuni importanti istituti di credito e altre banche).
In rosso, infine, le variazioni trimestrali dei profitti dei settori dei materiali di base (-1,7%) e, soprattutto, dell’energia (-7,1%), che a ottobre 2013 veniva accreditato di un rialzo degli utili del 4,6.

Ora tutte le attese sono per i prossimi trimestri dell’anno: per centrare la previsione di una crescita annuale dei profitti dell’8,3%, nel secondo trimestre le società dell’S&P500 dovranno registrare un aumento degli utili dell’8,1%, un ulteriore +11,4% nel terzo e un +11,2% nel quarto. Se ciò si materializzasse, il rapporto prezzo / utili (p/e), con l’indice S&P500 a quota 1.860 punti, si attesterebbe a 15,76 poco al di sotto di quota 16, la media storica degli ultimi 10 anni.
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