Tra debito pubblico e BTP Italia

C’era molta attesa per l'apertura riservata agli investitori retail delle sottoscrizioni del nuovo BTP Italia indicizzato all’inflazione del nostro paese.
La raccolta del primo giorno ha registrato richieste che hanno superato i 6,7 miliardi di euro: secondo gli osservatori il risultato può essere definito buono, sebbene non ai livelli dell’ultima emissione, e non si può escludere la chiusura anticipata del titolo obbligazionario del Tesoro per il pubblico retail.

Questa nuova versione del BTP Italia, oltre che all'allungamento della durata complessiva (da quattro a sei anni) e alla cedola minima garantita (pari all’1,65%) inferiore alle precedenti emissioni, prevede infatti due offerte distinte per il pubblico retail (fino a domani 16 aprile con possibilità da parte del Tesoro di terminare il collocamento in anticipo per gestire meglio la domanda) e quello istituzionale a cui sarà riservata la sola giornata di giovedi 17 aprile.

Resta il fatto che il titolo ha comunque esercitato un certo appeal nonostante un rendimento che, con il dato di marzo dell’inflazione (0,40%), garantisce al momento un risicato 2,05% lordo annuo.

Un risultato non certo esaltante per i risparmiatori ma apprezzabile per le casse del Tesoro soprattutto alla luce degli ultimi dati di Bankitalia, secondo i quali il debito delle amministrazioni pubbliche è salito a febbraio a un nuovo massimo storico pari a 2.107,2 miliardi di euro, con un incremento di 17,5 miliardi rispetto a gennaio.
Da notare, sempre secondo i dati di Bankitalia, che il controvalore del portafoglio di titoli di Stato italiani detenuto da investitori non residenti è salito a 648,8 miliardi cioè circa 30 miliardi in più rispetto al mese precedente.