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Perché Francoforte resta al centro della zona euro
4 Aprile 2014 08:40
Non sappiamo come andranno i prossimi 9 mesi in Borsa ma nei primi tre di quest’anno l’indice Dax della Borsa di Francoforte ha rincorso l’indice Eurostoxx, rappresentativo di tutti i listini azionari della zona euro.
E questa è, per certi versi, una notizia. Perché negli ultimi tre anni solari, il basket azionario delle blue chips tedesche ha sempre surclassato il paniere euro.
Nel 2011, per esempio, a fronte d un -17,7% dell’indice Eurostoxx, il Dax aveva limitato le perdite al 14,7%. L’anno successivo, il Dax volava a +29,1%, cioè quasi il doppio rispetto al +15,5% dell’Eurostoxx : quest’ultimo, nel 2013, si è apprezzato del 20,2% contro il +25,5% del Dax. Da inizio di quest’anno al 20 marzo scorso, però, l’indice azionario principale della Borsa di Francoforte segnava una perdita del 2,68% mentre l’Eurostoxx mostrava un +0,61%.
Ma sono in molti, tra analisti, gestori e strategist di portafoglio, a ritenere che la debolezza dell’equity tedesco sia solo momentanea. Sul listino azionario della Germania sono infatti quotate aziende uniche in settori chiave dell’economia: Volkswagen, Bmw e Daimler nell’automotive, Bayer e Basf nella chimica, Sap nella tecnologia, Deutsche Telekom nelle telecomunicazioni, Rwe e Eon nell’energia, Siemens nell’elettronica, Adidas nell’abbigliamento sportivo.
E questo solo per citare alcuni dei brand tedeschi più famosi al mondo. In realtà, l’assortimento di società quotate appartenenti al settore industriale è il più vasto in Europa e consente di cavalcare sia il trend di recupero dell’economia europea e sia di partecipare al rialzo strutturale di medio lungo termine dei paesi emergenti.
Opportunità che i team azionari specializzati sulla Borsa di Francoforte sono in grado di intercettare come hanno dimostrato di saper fare negli ultimi tre anni i comparti Fidelity Funds - Germany Fund , JPMorgan Funds – Germany Equity , e Parvest Equity Germany.
E questa è, per certi versi, una notizia. Perché negli ultimi tre anni solari, il basket azionario delle blue chips tedesche ha sempre surclassato il paniere euro.
Nel 2011, per esempio, a fronte d un -17,7% dell’indice Eurostoxx, il Dax aveva limitato le perdite al 14,7%. L’anno successivo, il Dax volava a +29,1%, cioè quasi il doppio rispetto al +15,5% dell’Eurostoxx : quest’ultimo, nel 2013, si è apprezzato del 20,2% contro il +25,5% del Dax. Da inizio di quest’anno al 20 marzo scorso, però, l’indice azionario principale della Borsa di Francoforte segnava una perdita del 2,68% mentre l’Eurostoxx mostrava un +0,61%.
Ma sono in molti, tra analisti, gestori e strategist di portafoglio, a ritenere che la debolezza dell’equity tedesco sia solo momentanea. Sul listino azionario della Germania sono infatti quotate aziende uniche in settori chiave dell’economia: Volkswagen, Bmw e Daimler nell’automotive, Bayer e Basf nella chimica, Sap nella tecnologia, Deutsche Telekom nelle telecomunicazioni, Rwe e Eon nell’energia, Siemens nell’elettronica, Adidas nell’abbigliamento sportivo.
E questo solo per citare alcuni dei brand tedeschi più famosi al mondo. In realtà, l’assortimento di società quotate appartenenti al settore industriale è il più vasto in Europa e consente di cavalcare sia il trend di recupero dell’economia europea e sia di partecipare al rialzo strutturale di medio lungo termine dei paesi emergenti.
Opportunità che i team azionari specializzati sulla Borsa di Francoforte sono in grado di intercettare come hanno dimostrato di saper fare negli ultimi tre anni i comparti Fidelity Funds - Germany Fund , JPMorgan Funds – Germany Equity , e Parvest Equity Germany.
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