large cap
Londra ha le carte in regola anche per il 2014
7 Marzo 2014 15:40

vestitori in fondi azionari UK large cap possono considerasi più che soddisfatti: da inizio anno stanno guadagnando in media il 3,3% mentre negli ultimi 12 mesi possono vantare una plusvalenza del 23,3%. Il tutto con una volatilità del loro investimento, cioè della variabilità del valore del fondo sottoscritto, pari al 12,4%, in linea con quella dei fondi azionari Europa (11.9%) e ben al di sotto di quella registrata dai fondi azionari area euro (14,6%).
I rendimenti corretti per il rischio avrebbero potuto essere peraltro ulteriormente migliori se il fondo sottoscritto fosse stato l’Invesco UK Equity Fund, lo Schroder ISF UK Equity, il BGF United Kingdom Fund oppure il FF - United Kingdom Fund. Prodotti che, in virtù della qualità della ricerca interna e delle ampie possibilità di scelta che il listino azionario di Londra offre, dovrebbero riservare soddisfazioni anche per i prossimi 12 mesi.
La Borsa londinese, infatti, ha un vasto catalogo di società quotate che spaziano dalle giant cap (come per esempio HSBC, Royal Dutch Shell, Vodafone Group) alle large cap (Rio Tinto, BP, BT Group, BAE Systems, GlaxoSmithKline, AstraZeneca, BG Group, Lloyds Banking Group) fino alle medium cap (Rentokil Initial, Resolution, Legal & General Group, Reed Elsevier, Aviva Next, Compass Group, Hargreaves Lansdown, Berkeley Group Holdings, Ashtead Group, Capital & Counties Properties, Shire, Rolls-Royce Holdings, International Consolidated Airlines, WPP, Wolseley).
Aziende che in molti casi potranno beneficiare di una crescita economica interna del Regno Unito attesa al 2,4% per quest’anno (contro l’1,4% della media europea) e che, in tante altre situazioni potranno, far leva sull’internazionalità del fatturato.
I rendimenti corretti per il rischio avrebbero potuto essere peraltro ulteriormente migliori se il fondo sottoscritto fosse stato l’Invesco UK Equity Fund, lo Schroder ISF UK Equity, il BGF United Kingdom Fund oppure il FF - United Kingdom Fund. Prodotti che, in virtù della qualità della ricerca interna e delle ampie possibilità di scelta che il listino azionario di Londra offre, dovrebbero riservare soddisfazioni anche per i prossimi 12 mesi.
La Borsa londinese, infatti, ha un vasto catalogo di società quotate che spaziano dalle giant cap (come per esempio HSBC, Royal Dutch Shell, Vodafone Group) alle large cap (Rio Tinto, BP, BT Group, BAE Systems, GlaxoSmithKline, AstraZeneca, BG Group, Lloyds Banking Group) fino alle medium cap (Rentokil Initial, Resolution, Legal & General Group, Reed Elsevier, Aviva Next, Compass Group, Hargreaves Lansdown, Berkeley Group Holdings, Ashtead Group, Capital & Counties Properties, Shire, Rolls-Royce Holdings, International Consolidated Airlines, WPP, Wolseley).
Aziende che in molti casi potranno beneficiare di una crescita economica interna del Regno Unito attesa al 2,4% per quest’anno (contro l’1,4% della media europea) e che, in tante altre situazioni potranno, far leva sull’internazionalità del fatturato.
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