Contatti

debito pubblico

Come è cambiata la percezione di rischio

18 Febbraio 2014 09:55
financialounge -  debito pubblico Enrico Letta italia livello di rischio Maria Paola Toschi Matteo Renzi OMT riforme
La decisione di Moody’s, tanto temuta, si è rivelata più positiva del previsto ma il contesto di eccessiva stabilità (dei titoli di Stato italiani nonostante il cambio del testimone a Palazzo Chigi tra Letta e Renzi e delle Borse) potrebbe celare delle insidie. E, tra i rischi, il principale è che la minore pressione sui Governi nell’implementare il percorso virtuoso di riforme strutturali, autorizzi i responsabili politici ad allungare i tempi di decisioni che prima sembravano di vitale importanza.

È questa la puntualizzazione di Maria Paola Toschi, Global Market Strategist di J.P.Morgan Asset Management nel commentare le ultime vicende che hanno interessato il debito sovrano italiano a comunciare dalla decisione di Moody’s di mantenere invariato il rating dell’Italia a Baa2 portando però l’outlook da negativo a stabile.

“Un successo insperato per un paese che negli ultimi anni ha subito solo declassamenti. Non si può non collegare questa decisione alle recenti vicende politiche del paese e alla imminente transizione Letta-Renzi. L’Agenzia ha infatti ribadito il giudizio anche dopo gli ultimi eventi che hanno portato alle dimissioni di Letta e alla probabile transizione verso un Governo Renzi. Apparentemente mercati e analisti stanno puntando su un cambiamento di passo e su un’accelerazione nell’introduzione delle necessarie riforme strutturali. Ma questo progresso è ancora tutto da dimostrare e per il momento resta la percezione che il paese sia ben lungi dall’aver trovato una situazione di stabilità” riferisce Maria Paola Toschi.

Vale la pena ricordare qualche numero. L’Italia ha avuto 62 diversi Governi dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi. La durata del Governo Letta può quasi considerarsi un successo. Per il momento l’alternanza di Governo conferma una delle principali debolezze dell’Italia: la incapacità di generare governi forti e stabili in grado di dare credibilità agli investitori e di portare avanti programmi forti e incisivi per rilanciare l’economia e l’occupazione.

La instabilità politica è sempre stata uno dei principali problemi del nostro paese e ha contribuito ad aggravare la crisi che abbiamo attraversato negli ultimi anni. L’avvicendamento dei Governi, passata attraverso un Governo tecnico e uno di coalizione che aveva fatto sperare in un nuovo corso, hanno in buona parte limitato la nostra capacità di introdurre misure strutturali credibili. La riforma elettorale non è stata ancora approvata.

“Questa situazione sembra ancora ben lontana da quella che potrebbe chiamarsi stabilità politica. Ma apparentemente la instabilità politica non fa più paura ai mercati. Quanto del cambiamento di sentiment verso l’Italia è dovuto ai successi del paese e quanto dipende da altri elementi? Qualche miglioramento l’Italia l’ha raggiunto come l’avanzo primario e il surplus della partite correnti. Ma il debito/PIL rischia di salire al 135% quest’anno” tiene a precisare Maria Paola Toschi.

Il forte calo dei tassi sulle obbligazioni governative dei paesi europei e il rientro degli eccessi che si erano osservati negli anni scorsi hanno profondamente cambiato la percezione di rischio degli investitori. Il calo dei tassi è stata la conseguenza di una concomitanza di fattori. Da un lato il discorso di Draghi che ha detto che la BCE avrebbe fatto di tutto per salvare l'Euro e il lancio dell'OMT. Dall'altro la presa di coscienza dei Governi che le misure di austerità potevano servire solo per tamponare i rischi a breve termine e che ora è il tempo di fare le riforme strutturali. Situazioni che in passato sarebbero state dirompenti per i mercati creando volatilità e stress ora sono tollerate e assorbite senza grandi contraccolpi.

La dichiarazione della Corte tedesca di rimandare alla Corte Europea la decisione sulla legittimità o meno dell’OMT è positiva perchè trasferisce la decisione finale a un organismo sovranazionale ma lascia ancora aperta la questione e mantiene un elemento di indeterminatezza sulla legittimità di un importante strumento di politica monetaria non convenzionale della BCE.

La fase di transizione politica e l’avvicendamento di Renzi-Letta in Italia fa sperare in un percorso più rapido di riforme ma per ora è solo una scommessa che dovrà ancora una volta essere monitorata. Il calo dei tassi ha ridotto le tensioni e la percezione dei rischi e ha riportato sotto controllo anche la volatilità dei mercati azionari.

“Questo è un fattore molto positivo che favorisce la ripresa di decisioni di investimento basate sui fondamentali. Ma questa eccessiva stabilità cela anche dei rischi. Il rischio principale è che ci sia meno pressione sui Governi nell’intraprendere il percorso virtuoso di riforme strutturali, che i Governi si sentano autorizzati ad allungare i tempi di attuazione che prima sembravano di vitale importanza. Quindi ben venga un giudizio incoraggiante sul nostro paese, ma che non sia un pretesto per prolungare inefficienza e inattività” conclude Maria Paola Toschi.
Share:
Trending