megatrend
Il megatrend della biotecnologia
17 Febbraio 2014 09:10
ultimi 10 anni, da gennaio 2004 a gennaio 2014, l’indice Nasdaq Biotech, rappresentativo di 122 società del settore biotecnologico quotate in Borsa, ha registrato una performance del 241,6%, pari al +13,06% annuo composto: nello stesso arco di tempo, l’indice Nasdaq Composite (il paniere dei principali titoli hi tech americani) si è apprezzato del 122,2% (+8,30% all’anno) e l’indice Msci world (che riflette l’andamento di oltre 5.000 aziende mondiali) è salito del 99,3% (+7,1% annuo).
Questi rendimenti dimostrano che in un lungo periodo di tempo, l’investimento nel settore biotech è stato di gran lunga il più redditizio rispetto ai principali concorrenti di Borsa. Un primato che negli ultimi 12 mesi (dal 31 gennaio 2013 al 31 gennaio scorso) si è ulteriormente rafforzato con il Nasdaq Biotech index a +69,4%, il Nasdaq Composite a +32,4% e l’Msci world index a +16,8%.
Sono in molti, tra analisti e investitori a chiedersi se a questi prezzi, il settore sia ancora interessante oppure se le opportunità si siano esaurite. Un primo indizio l’offre il rapporto prezzo/utili del Nasdaq Biotech index: ai prezzi attuali viaggia a quota 416 ma quello stimato in base agli utili attesi per i prossimi 12 mesi è a quota 50,1.
Sebbene anche quest’ultimo p/e stimato sia molto al di sopra di quello dell’Msci world (15,8) va ricordato che il p/e medio del Nasdaq Biotech index negli ultimi 5 anni si è attestato a 417 e che il livello finora più basso, in questo quinquennio, è stato pari a 64,2. Tuttavia, al di là delle pur importanti valutazioni di Borsa, la peculiarità delle aziende biotech sta anche nel fatto di poter individuare nuove molecole capaci di moltiplicare per 100 o per mille i profitti.
Anche per questo molte imprese biotech, soprattutto di piccole e medie dimensioni, sono continuamente preda di take over da parte dei big farmaceutici alla disperata ricerca di nuovi brevetti. Puntare su un fondo specializzato sulla biotecnologia, come il Credit Suisse Sicav (Lux) Equity Biotechnology e il Pictet Biotech, può quindi rappresentare ancora oggi una interessante soluzione di diversificazione del rischio del giardinetto azionario.
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Questi rendimenti dimostrano che in un lungo periodo di tempo, l’investimento nel settore biotech è stato di gran lunga il più redditizio rispetto ai principali concorrenti di Borsa. Un primato che negli ultimi 12 mesi (dal 31 gennaio 2013 al 31 gennaio scorso) si è ulteriormente rafforzato con il Nasdaq Biotech index a +69,4%, il Nasdaq Composite a +32,4% e l’Msci world index a +16,8%.
Sono in molti, tra analisti e investitori a chiedersi se a questi prezzi, il settore sia ancora interessante oppure se le opportunità si siano esaurite. Un primo indizio l’offre il rapporto prezzo/utili del Nasdaq Biotech index: ai prezzi attuali viaggia a quota 416 ma quello stimato in base agli utili attesi per i prossimi 12 mesi è a quota 50,1.
Sebbene anche quest’ultimo p/e stimato sia molto al di sopra di quello dell’Msci world (15,8) va ricordato che il p/e medio del Nasdaq Biotech index negli ultimi 5 anni si è attestato a 417 e che il livello finora più basso, in questo quinquennio, è stato pari a 64,2. Tuttavia, al di là delle pur importanti valutazioni di Borsa, la peculiarità delle aziende biotech sta anche nel fatto di poter individuare nuove molecole capaci di moltiplicare per 100 o per mille i profitti.
Anche per questo molte imprese biotech, soprattutto di piccole e medie dimensioni, sono continuamente preda di take over da parte dei big farmaceutici alla disperata ricerca di nuovi brevetti. Puntare su un fondo specializzato sulla biotecnologia, come il Credit Suisse Sicav (Lux) Equity Biotechnology e il Pictet Biotech, può quindi rappresentare ancora oggi una interessante soluzione di diversificazione del rischio del giardinetto azionario.
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