Google batte Exxon

È il nuovo che avanza. È la vittoria della new economy technology sull’industria tradizionale. Così si può riassumere il sorpasso di Google sul gruppo petrolifero Exxon, diventando la seconda società per capitalizzazione di mercato al mondo, subito dopo Apple. Un timido sorpasso in borsa in realtà era già avvenuto venerdì sera, ma è solo lunedì che si è registrata la consacrazione definitiva, quando a mezzora dalla chiusura dei listini americani il gruppo energetico perdeva circa un punto percentuale, riducendo la sua capitalizzazione a poco più di 392 miliardi di dollari. Nella stessa seduta il motore di ricerca registrava una capitalizzazione di poco superiore ai 393 miliardi. Lo scettro è ancora in mano ad Apple, con una capitalizzazione di oltre 463 miliardi di dollari, ma la sfida è appena iniziata e non si giocherà solo tra brevetti e smartphone, ma soprattutto in borsa. Basti pensare che nell’ultimo anno i titoli in questione hanno registrato: +49% Google, +11,35 Apple e +0,9% Exxon.

Ma quelli di Google sono numeri ancora più impressionanti se si considera che l’anno scorso non compariva nemmeno tra le prime dieci società più importanti per capitalizzazione al mondo. Da Luglio 2012 il titolo ha raddoppiato il suo valore, raggiungendo la cifra record di 1.180,97 dollari lo scorso 31 Gennaio. Che cosa abbia fatto volare il titolo Google in borsa non è un segreto: essere il numero uno fra i motori di ricerca aiuta, così come macinare soldi attraverso la pubblicità online, ma è la gestione tramite Android dei circa tre quarti dei nuovi smartphone venduti in tutto il mondo a fagli fare il passo successivo. Un qualcosa che Apple ad oggi non è ancora riuscita a fare. E ad inasprire la guerra tra i due colossi americani c’è il recente accordo sulle licenze dei brevetti firmato da Google con i coreani della Samsung.

Ma il sorpasso del motore di ricerche arriva proprio nel giorno in cui Apple incassa un’importante vittoria con l’azionista Carl Icahn, il quale ha deciso di ritirare la sua proposta di un ulteriore “buyback” da 50 miliardi di dollari. La decisione è stata presa dopo che Tim Cook, deluso dalle reazioni alla presentazione della trimestrale, aveva annunciato che Apple avrebbe già riacquistato oltre 40 miliardi di dollari in azione negli ultimi 12 mesi, come parte del paino di riacquisto per un valore di 60 miliardi.

Osservando le prime dieci aziende per capitalizzazione quello che emerge è che affiancati ai settori tradizionali ora ci sono aziende altamente tecnologiche, che fino a qualche anno fa nessuno avrebbe immaginato. E non è solo una questione di numeri, quello che fa pensare sono le posizioni occupate dai brand dell’high tech: tra le prime cinque classificate ben 3 aziende hanno fatto della tecnologia il loro core business e due di queste, Apple e Google, sono in vetta alla classifica. Chi l’avrebbe detto solo qualche anno fa, durante lo scoppio della bolla dot.com?