Contatti

dollaro

Il tapering potrebbe sostenere il dollaro

13 Gennaio 2014 09:10
financialounge -  dollaro Fondi obbligazionari tapering tassi di interesse titoli di stato treasury USA
Che non sia stato un anno da incorniciare per i sottoscrittori di fondi obbligazionari è sotto gli occhi di tutti: l’indice generale dei fondi obbligazionari si è infatti apprezzato nel 2013 dell’1,88%. Un risultato che, se da un lato, ha comunque generato un rendimento reale (cioè al netto dell’inflazione media annua dell’1,20%), dello 0,68%, accusa un forte ritardo sia verso i fondi flessibili (+6,08%) e bilanciati (+6,88%) e sia, soprattutto, nei confronti dei fondi azionari (+11,13%).

In questo scenario, l’investimento in prodotti del risparmio gestito a reddito fisso focalizzati sul dollaro USA si è rivelato particolarmente negativo: gli obbligazionari area dollaro segnano infatti un -5,52% e quelli specializzati sui titoli del Tesoro USA con scadenze a medio lungo termine addirittura un -7,53%. Una buona percentuale di queste deludenti performance annuali sono da attribuirsi alla svalutazione del biglietto verde che, nei confronti della moneta unica europea ha lasciato sul terreno tra gennaio e dicembre 2013 il 4,4% del proprio valore.

Il resto, invece, è dipeso dal rialzo dei tassi americani: quelli dei Treasury a due anni sono saliti dallo 0,26% allo 0,39% e quelli a 10 anni dall’1,72% al 2,99%. Le quotazioni, che viaggiano in direzione opposta ai rendimenti, ne hanno sofferto con perdite tra il 7% e il 10% per i titoli USA con scadenze più lunghe. Ma per il 2014 le cose potrebbero migliorare.

Innanzitutto il pericolo di un ulteriore rialzo dei tassi è ora ridotto, per i titoli a 10 anni, a 50 punti base (+0,50%), contro l’1,27% registrato nel 2013. In secondo luogo, il tapering della Fed dovrebbe gradualmente rafforzare il valore del dollaro sui mercati internazionali: una quota in portafoglio di fondi obbligazionari in dollari USA, soprattutto corporate bond e high yield, potrebbe quindi rappresentare per il 2014 una buona diversificazione del rischio valutario.
Share:
Trending