Credit Suisse
La formula di successo del biotech
14 Ottobre 2013 08:00

anno in comune Acadia Pharmaceuticals, Celldex Therapeitics, Nps Pharm Inc., Aegerion Pharmaceuticals, Clovis Oncology, Alnylam Pharmaceuticals e Isis Pharmaceuticals oltre al fatto di far parte dei 120 titoli del Nasdaq Biotech Index? Hanno registrato una performance da inizio 2013 superiore al 250%.
Infatti, a fonte di un già spettacolare +55,6% messo a segno dall’indice Nasdaq Biotech, questi sette titoli hanno visto salire le proprie quotazioni dal 1 gennaio al 3 ottobre scorso, tra il 254,7% (di Isis Pharmaceuticals) fino al +526,2% di Acadia Pharmaceuticals. D’altra parte l’investimento nel settore delle biotecnologie si è dimostrato uno dei più ricchi di soddisfazione per i risparmiatori.
E non soltanto negli ultimi 12 mesi duranti i quali ha fatto molto meglio del Nasdaq composite (+24,9%) e dell’S&P500 (+17,91%) ma soprattutto negli ultimi 5 anni: dal 30 settembre 2008 al 30 settembre scorso, il Nasdaq Biotech Index ha registrato un rialzo del 167,9% (dividendi inclusi, pari al 21,77% annuo composto), contro il 91,3% (+13,85% all’anno) del Nasdaq Composite e il 61,1% (+10,1% medio annuo) dell’S&P500.
Un indice che mostra un rapporto prezzo/utili (p/e) corrente di 154,9 che, sebbene molto inferiore alla propria media degli ultimi cinque anni (285,7), si colloca ad un livello decisamente molto più caro rispetto alla media di Wall Street (16,0). Ma la caratteristica dei titoli biotech è quella di poter nel giro di pochi mesi moltiplicare gli utili (e con essi le valutazioni di Borsa) in virtù dei passaggi alle varie fasi dei farmaci in fase di test.
Un settore che necessità di una conoscenza profonda per evitare le sempre possibili scelte sbagliate (da inizio anno, per esempio, titoli come Aveo Pharmaceuticals, Achillion Pharma, Gtx Inc. hanno lasciato sul terreno tra il 58% e il 73% del proprio valore): per questo, la raccomandazione è quella di investirvi tramite un buon fondo specializzato come l'Equity Biotechnology di Credit Suisse o il Biotech di Pictet.
Infatti, a fonte di un già spettacolare +55,6% messo a segno dall’indice Nasdaq Biotech, questi sette titoli hanno visto salire le proprie quotazioni dal 1 gennaio al 3 ottobre scorso, tra il 254,7% (di Isis Pharmaceuticals) fino al +526,2% di Acadia Pharmaceuticals. D’altra parte l’investimento nel settore delle biotecnologie si è dimostrato uno dei più ricchi di soddisfazione per i risparmiatori.
E non soltanto negli ultimi 12 mesi duranti i quali ha fatto molto meglio del Nasdaq composite (+24,9%) e dell’S&P500 (+17,91%) ma soprattutto negli ultimi 5 anni: dal 30 settembre 2008 al 30 settembre scorso, il Nasdaq Biotech Index ha registrato un rialzo del 167,9% (dividendi inclusi, pari al 21,77% annuo composto), contro il 91,3% (+13,85% all’anno) del Nasdaq Composite e il 61,1% (+10,1% medio annuo) dell’S&P500.
Un indice che mostra un rapporto prezzo/utili (p/e) corrente di 154,9 che, sebbene molto inferiore alla propria media degli ultimi cinque anni (285,7), si colloca ad un livello decisamente molto più caro rispetto alla media di Wall Street (16,0). Ma la caratteristica dei titoli biotech è quella di poter nel giro di pochi mesi moltiplicare gli utili (e con essi le valutazioni di Borsa) in virtù dei passaggi alle varie fasi dei farmaci in fase di test.
Un settore che necessità di una conoscenza profonda per evitare le sempre possibili scelte sbagliate (da inizio anno, per esempio, titoli come Aveo Pharmaceuticals, Achillion Pharma, Gtx Inc. hanno lasciato sul terreno tra il 58% e il 73% del proprio valore): per questo, la raccomandazione è quella di investirvi tramite un buon fondo specializzato come l'Equity Biotechnology di Credit Suisse o il Biotech di Pictet.
Trending