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Global Balanced Risk Control Fund

Global Balanced Risk Control Fund - 30 settembre 2013

9 Ottobre 2013 09:10
financialounge -  Global Balanced Risk Control Fund
Analisi di mercato
Nel secondo trimestre del 2013 il Pil statunitense è cresciuto del 2,5% su base annua grazie al contributo positivo di consumi, esportazioni e investimenti. L’indice Markit dei direttori d’acquisto del settore manifatturiero è sceso dai 53,1 punti di agosto al minimo trimestrale di 52,8 punti di settembre, restando tuttavia in territorio positivo. L’espansione dell’attività è stata confermata dalle ultime indagini regionali sul settore manifatturiero condotte della Federal Reserve di New York e di Filadelfia. I dati della banca centrale statunitense segnalano che ad agosto la produzione industriale ha registrato un’espansione “diffusa” dello 0,4%.

Dopo aver dibattuto per due giorni, il Comitato per le operazioni di mercato aperto della Federal Reserve (Fomc) ha sorpreso i mercati scegliendo di non modificare la politica espansiva corrente e mantenendo invariati i tassi d’interesse a fronte della revisione al ribasso delle stime di crescita per l’anno in corso e il prossimo. A settembre l’indice Msci U.S. è avanzato del 3,2%. I dati di settembre hanno confermato che la recessione si è ormai conclusa, sia nell’area Euro che nel resto dell’Unione europea (Ue). Verso la fine del mese l’indice flash composto dei direttori d’acquisto (Pmi) elaborato da Markit per l’area Euro è salito dai 51,5 punti di agosto toccando il massimo da 27 mesi a settembre. Il comparto dei servizi è stato il primo beneficiario di quest'accelerazione dell’attività ed infatti il relativo indicatore flash è avanzato da quota 50, 7 a 52,1.

La Banca centrale europea ha mantenuto invariato il tasso di rifinanziamento allo 0,50% e il presidente Mario Draghi ha sottolineato ancora una volta che le pressioni inflattive e le dinamiche di credito dell’area Euro restano deboli, ribadendo che la politica monetaria della Bce si manterrà accomodante “per tutto il tempo necessario”. L’indice Msci Europe ha arachiviato un progresso del 4,3% in euro. L’indicatore di settembre dei direttori d’acquisto del settore manifatturiero giapponese è salito a 52,5 punti dai 52,2 di agosto, toccando il livello più alto dal febbraio del 2011.

La variazione indica che la crescita sta acquistando vigore, in particolare i nuovi ordini che hanno raggiunto i massimi da 40 mesi. I dati mostrano che le misure introdotte dal premier Abe continuano a produrre impatti positivi sull’economia reale: malgrado la debolezza dello yen a settembre l’Msci Japan h a infatti guadagnato il 7,7% in dollari. Nel resto della regione asiatica le condizioni economiche sono invece ancora contrastanti. L’indice Pmi del settore manifatturiero elaborato da Hsbc segnala che le condizioni continuano a peggiorare in India, mentre si sono stabilizzate in Cina. A settembre l’indice Msci Em Asia ha guadagnato il 5,0%.

Attività di portafoglio
A settembre abbiamo ridotto l’esposizione all'azionario al 35% dal 50% di fine agosto a causa delle turbolenze politiche a breve termine. La Fed ha deciso di aspettare maggiori conferme della ripresa economica prima di modificare il programma di acquisto di obbligazioni e in una conferenza stampa calcolata per rassicurare i mercati circa la volontà della Fed di continuare a fornire sostegno, il presidente della Ben Bernanke ha messo in evidenza la disomogeneità della crescita e i problemi legati al braccio di ferro sulla spesa pubblica nel Congresso.

La decisione della Fed di rimandare l’inizio della riduzione degli stimoli ha spinto gli investitori a rivalutare il dollaro. Poiché prevediamo un nuovo aumento della volatilità legato allo scontro tra Democratici e Repubblicani sulla spesa pubblica abbiamo ridotto l’esposizione al rischio del portafoglio, in particolare nel mercato statunitense.

Strategia e prospettive
Nonostante l’evidente rafforzamento della crescita globale le incertezze politiche continuano a minare la fiducia dei mercati. L’incapacità delle forze politiche di trovare un accordo sul budget federale e, soprattutto, di alzare il tetto del debito, può avere gravi conseguenze sia per il mercato dei c apitali che l’economia. Nel frattempo, sui mercati grava la spada di Damocle del ritiro degli stimoli monetari dell a Fed, che però difficilmente inizierà prima che si sia risolto lo stallo politico.

In Europa, il Cancelliere tedesco Angela Merkel ha portato alla vittoria la Cdu ma deve ancora formare una coalizione di governo sostenibile. Molte delle decisioni più difficili, tra cui quelle relative alle condizioni di futuri salvataggi e all’unione bancaria, dovranno attendere sino all'insediamento del nuovo governo. Per questo riteniamo opportuno adottare un orientamento di portafoglio più prudente.

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