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Le banche francesi agevolate dal fisco

30 Settembre 2013 10:00
financialounge -  franco svizzero imposte italia settore bancario tasse
Quando si parla di vantaggio competitivo si allude a un punto di partenza premiante rispetto alla concorrenza operante nello stesso mercato o settore. E di vantaggio competitivo si può parlare anche nel caso delle banche francesi rispetto a quelle italiane.

Perché se si guarda alle imposte effettive totali, ovvero al tax rate effettivo applicato dal fisco centrale all’utile ordinario, si scopre che mentre quello adottato dalle banche italiane si attesta all’83,45%, quello in vigore attualmente per gli istituti di credito transalpini si ferma al 36,1%. Non solo. Le perdite sui crediti in sofferenza deducibili in Italia comporta un esborso immediato con relativo credito di imposta per i successivi 18 esercizi, mentre in Francia la maggior parte di tali perdite è deducibile nell’anno in cui maturano.

Proviamo a fare un esempio.
Immaginiamo due istituti di credito, uno italiano e l’altro francese che chiudono l’esercizio ordinario con un utile ante imposte di 100 milioni di euro: la banca italiana si vedrà trattenere 83,45 milioni come tax rate affettivo, mentre la banca francese non solo subirà una imposta effettiva inferiore (36,1 milioni di euro) ma potrà anche beneficiare di 5,4 milioni per l’effetto di deducibilità immediata della svalutazione dei crediti. In pratica l’utile netto dell’istituto italiano si fermerebbe a 16,55 milioni contro i 69,3 milioni di quello dell’istituto transalpino.
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