Europa

Tapering, l'euro sale mentre gli emergenti calano

13 Settembre 2013 09:00

financialounge -  Europa mercati emergenti quantitative easing tapering USA
ndo la Federal Reserve americana a maggio ha cominciato a far trapelare la possibilità di una riduzione anticipata del Quantitative Easing (QE3), si è assistito ad una brusca inversione di tendenza dei flussi degli investitori internazionali. Questi, infatti, hanno preferito dirottare le ingenti posizioni accumulate negli ultimi due anni dai mercati emergenti verso gli Stati Uniti e Europa.

Si calcola che dal 2 maggio a oggi, i fondi specializzati sui paesi in via di sviluppo abbiano accusato deflussi netti per oltre 61 miliardi di dollaro e un quarto circa di questi disinvestimenti siano stati indirizzati verso prodotti focalizzati sul Vecchio Continente. Per la precisione, dei 61,28 miliardi di dollari USA di deflussi, 40,53 miliardi avrebbero colpito fondi azionari paesi emergenti e i restanti 20,75 miliardi i fondi obbligazionari emerging markets.

Nello stesso periodo, si è assistito a investimenti netti per 13,42 miliardi in fondi azionari Europa e a 990 milioni in fondi obbligazionari specializzati nel reddito fisso del Vecchio Continente. A preoccupare invece l’Europa, e in particolare le aziende esportatrici, sono i cambi valutari che hanno visto l’euro apprezzarsi sul rublo russo (+16,2%), sul real brasiliano (+12,5%) e sulla rupia indiana (+5,3%).

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