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Il business dietro le catastrofi naturali

30 Luglio 2013 07:00
financialounge -  asset class assicurativi decorrelazione Fondi obbligazionari livello di rischio performance volatilità
Il mese di giugno ha dimostrato, qualora ce ne fosse bisogno, perché i cat bond sono considerati una delle poche vere asset class decorrelate dai mercati finanziari.

Infatti nel sesto mese di quest’anno, l’indice S&P500 di Wall Street ha lasciato sul terreno l'1,21%, il JPMorgan government USA bond index (rappresentativo dell’andamento dei titoli di Stato americani) ha perso l1,16% e l’indice degli high yield Usa il 2,85%, mentre il Swiss Re cat bond index (che aggrega un selezionato paniere di cat bond internazionali) si è apprezzato delo 0,16%.

I catastrophe bond, comunemente abbreviati in cat bond, sono le emissioni obbligazionarie che le compagnie di assicurazioni collocano sul mercato per condividere con gli investitori il rischio di dover rimborsare gli elevatissimi danni causati da una catastrofe naturale: da un tifone in Cina all’alluvione in Indonesia, da un terremoto in Giappone a uno tsunami in Tailandia, dalla siccità in Russia ad un uragano negli Usa.

L’elemento che rende appetibili questi bond è l’alto tasso di remunerazione (che si colloca, in molti casi, poco al di sotto del 10%).
Il pericolo è che a fronte dell’evento la compagnia non solo non paghi gli interessi ma non restituisca neppure il valore nominale del bond. I sottoscrittori delle obbligazioni rischiano di perdere sul loro investimento però soltanto quando un preciso parametro viene superato.
Si tratta del cosiddetto "trigger", che coincide con una stima sui danni fornita dall'indice Property Claims Services Index (in sigla Pcs), il punto di riferimento del settore. In pratica, se la stima si colloca al di sotto di questo livello, il possessore del cat bond riceve capitale e interessi.

Un altro aspetto importante che rende l’investimento in cat bond particolarmente apprezzato è legato alla volatilità: negli ultimi 10 anni hanno registrato un rendimento medio su base dell’8,52%, ma contenendo la volatilità al 3,62%.
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