USA vs Europa: è un pareggio

La forbice di prezzo si era aperta quasi tre anni fa, il 17 agosto 2010.
Da quella data, infatti, le quotazioni del petrolio WTI sui mercati americani aveva cominciato a perdere terreno rispetto a quelle del greggio Brent europeo.
Una divergenza che ha toccato un massimo di oltre 28 dollari nell’ottobre 2011 ma che da venerdi scorso si è azzerata con il prezzo dell’oil a stelle e strisce che ha chiuso le contrattazioni giornaliere a 108,05 dollari al barile mentre quello del Brent si attestava a 108,07 dollari.

Secondo gli esperti, nonostante la forte accelerazione delle quotazioni del WTI che nelle ultime settimane è balzato al rialzo di oltre il 10%, non c’è da preoccuparsi eccessivamente. Sono infatti molteplici le ragioni di questa tendenza: una razionalizzazione del sistema di distribuzione negli Usa, un temporaneo calo delle scorte, una crescita economica avviata verso un graduale miglioramento. Al contrario, le quotazioni del Brent sono sostenute più che dalla domanda dalla crisi in Egitto e dalla possibile (ma finora ritenuta assai improbabile) chiusura dello stretto di Suez.