asset class
Poco estero nei fondi italiani
26 Giugno 2013 09:00
ografia scattata da Assogestioni sull’industria italiana del risparmio gestito a fine maggio consente di scoprire alcuni dettagli interessanti. Tra questi spicca la ripartizione del portafoglio dei fondi per asset class.
L’esposizione ai titoli di stato è complessivamente al 49,2%: di questa percentuale, il 33,4% fa capo ai titoli del Tesoro italiano (Bot, Cct, Ctz, Btp ecc.), un altro 11,5% è in titoli governativi di Paesi UE e il 3,6% in titoli di stato di altri paesi esteri. I titoli obbligazionari euro, invece, valgono il 4,6% del portafoglio mentre i bond in valuta estera raggiungono il 17,2% del totale. Per quanto riguarda infine le azioni, quelle italiane non vanno oltre il 2,8% mentre quelle estere sono il 12,4% del totale.
Aggregando tutte le voci di asset class estere (titoli di stato, bond e azioni), si raggiunge quota 33,6%, cioè circa un terzo del portafoglio: una quota che mostra una scarsa diversificazione internazionale dei fondi italiani. La conferma, in questo senso, arriva dall’analisi del portafoglio dei fondi lussemburghesi autorizzati alla distribuzione in Italia: nel loro portafoglio, trova infatti posto un 38% di azioni internazionali e un 38,7% di titoli a reddito fisso in valuta diversa dall'euro.
L’esposizione ai titoli di stato è complessivamente al 49,2%: di questa percentuale, il 33,4% fa capo ai titoli del Tesoro italiano (Bot, Cct, Ctz, Btp ecc.), un altro 11,5% è in titoli governativi di Paesi UE e il 3,6% in titoli di stato di altri paesi esteri. I titoli obbligazionari euro, invece, valgono il 4,6% del portafoglio mentre i bond in valuta estera raggiungono il 17,2% del totale. Per quanto riguarda infine le azioni, quelle italiane non vanno oltre il 2,8% mentre quelle estere sono il 12,4% del totale.
Aggregando tutte le voci di asset class estere (titoli di stato, bond e azioni), si raggiunge quota 33,6%, cioè circa un terzo del portafoglio: una quota che mostra una scarsa diversificazione internazionale dei fondi italiani. La conferma, in questo senso, arriva dall’analisi del portafoglio dei fondi lussemburghesi autorizzati alla distribuzione in Italia: nel loro portafoglio, trova infatti posto un 38% di azioni internazionali e un 38,7% di titoli a reddito fisso in valuta diversa dall'euro.
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