Abenomics
BoJ: continua la politica monetaria espansiva
20 Giugno 2013 09:00
La Fed di Ben Bernake ha annunciato che, se le previsioni sull’economia saranno confermate, lo stop al piano di stimolo attraverso l’acquisto mensile di bond è previsto per metà 2014. Nello stesso giorno la Bank of Japan ha invece dichiarato di essere pronta a introdurre misure di politica monetaria ancora più espansive se necessario.
Haruhiko Kuroda, il governatore della Boj, non mostra tentennamenti e procede sulla strada di una politica iperespansiva intrapresa qualche mese fa. Il mercato, che aveva accolto favorevolmente l’annuncio, ha però poi mostrato dubbi sulla riuscita del piano. Nelle ultime settimane, infatti, i listini di Tokyo hanno subito un flusso di sell off da parte degli investitori spaventati dal surriscaldamento, e dai dubbi, sull’ambizioso programma di crescita lanciato dal primo ministro Abe.
In questo quadro la Bank of Japan ha avviato un radicale programma di politica monetaria espansiva con l’obiettivo di raggiungere il 2% di inflazione nel giro di due anni e rilanciare la crescita (la svalutazione dello yen dovrebbe giocare a favore delle esportazioni nazionali, un primo segnale è arrivato dai dati di maggio con l’export aumentato del 10%).
In scia a queste politiche, definite Abenomics, il Nikkei ha messo a segno un balzo dell’80% (in valuta locale) dal novembre 2012 al maggio 2013. Il rally ha però subìto successivamente violente battute d’arresto. Per calmare i nervi del mercato, i funzionari governativi hanno caldeggiato il fondo pensione governativo giapponese a rivedere la propria strategia di investimento.
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Haruhiko Kuroda, il governatore della Boj, non mostra tentennamenti e procede sulla strada di una politica iperespansiva intrapresa qualche mese fa. Il mercato, che aveva accolto favorevolmente l’annuncio, ha però poi mostrato dubbi sulla riuscita del piano. Nelle ultime settimane, infatti, i listini di Tokyo hanno subito un flusso di sell off da parte degli investitori spaventati dal surriscaldamento, e dai dubbi, sull’ambizioso programma di crescita lanciato dal primo ministro Abe.
In questo quadro la Bank of Japan ha avviato un radicale programma di politica monetaria espansiva con l’obiettivo di raggiungere il 2% di inflazione nel giro di due anni e rilanciare la crescita (la svalutazione dello yen dovrebbe giocare a favore delle esportazioni nazionali, un primo segnale è arrivato dai dati di maggio con l’export aumentato del 10%).
In scia a queste politiche, definite Abenomics, il Nikkei ha messo a segno un balzo dell’80% (in valuta locale) dal novembre 2012 al maggio 2013. Il rally ha però subìto successivamente violente battute d’arresto. Per calmare i nervi del mercato, i funzionari governativi hanno caldeggiato il fondo pensione governativo giapponese a rivedere la propria strategia di investimento.
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