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Selezione e controllo del rischio

22 Aprile 2013 08:00
financialounge -  corporate bond Fondi obbligazionari High Yield livello di rischio selezione
Le vere sfide per i prossimi mesi sono la selezione e il controllo del rischio complessivo di portafoglio. Per i gestori di fondi obbligazionari corporate bond il difficile viene adesso. Nel 2012, infatti, i loro rendimenti non solo sono stati a due cifre, ma per molti di loro anche superiori al 20%, mentre da inizio anno il rendimento medio di categoria non supera il punto percentuale (per l’esattezza è pari al +0,95%).

Un compito che sta mettendo a dura prova le capacità dei gestori dei fondi di categoria che investono prevalentemente in titoli con rating investment grade (ovvero dal merito di credito BBB- in giù nella scala di Standard & Poor’s e dal Baa3 in giù in quella di Moody’s) e solo in parte in titoli high yield. Ma c’è di più.

Anche sul fronte delle emissioni ad alto rendimento non arrivano buone notizie. L’indice iBoxx euro high yield BB (il paniere delle emissioni corporate espresse in euro con rating doppia B) mostra un rendimento medio del 4,2%, il livello più basso negli ultimi sei anni, mentre l’indice iBoxx euro high yield B (il basket obbligazionario relativo ai corporate bond in euro con merito di credito singola B) è scivolato, per la prima volta dal 2006, al di sotto del rendimento dell’8%: nel giugno dell’anno scorso sfiorava un rendimento medio dell’11% e nel 2011 era arrivato a toccare quota 14%.

In virtù di tutti questi elementi, gli esperti del settore ribadiscono quello che già avevano affermato a inizio anno: per il 2013 un rendimento obiettivo interessante per i fondi corporate bond euro potrebbe essere posizionato tra il 3% e il 4%. I risultati da inizio anno stanno confermando questo target ma c’è un altro elemento che non deve sfuggire ai money manager di categoria: il rigoroso controllo del rischio.

Devono non farsi ingolosire troppo da emissioni più redditizie che però presentano profili di rischio eccessivi: basti pensare che a fronte di una volatilità annualizzata media del 5% dei fondi di categoria, alcuni tra i comparti più performanti negli ultimi 12 mesi evidenziano una volatilità tra il 7% e l’8% con punte che arrivano a superare anche il 10%.
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