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Verso il 2020 pensando anche alla protezione degli investimenti

Nel medio periodo le incertezze geopolitiche legate a Brexit e dazi potrebbero tornare, mentre si è esaurita la spinta delle Banche Centrali. Secondo GAM l'azionario resta favorito ma bisogna pensare a qualche protezione

di Redazione 21 Dicembre 2019 10:00
financialounge -  GAM investimenti Massimo De Palma

Il 2019 che si sta chiudendo oltre le più rosee aspettative rispetto a quando era iniziato. L’ultimo trimestre del 2018 infatti aveva generato un pessimismo che sembrava potesse proseguire anche l’anno successivo. Invece azionario e obbligazionario hanno conseguito risultati eccezionali, pur attraversando alcune fasi correttive rapide e intense.

RISCHI GEOPOLITICI ALLE SPALLE


La bassa crescita economica e le tensioni geopolitiche legate alla guerra dei dazi e alla Brexit sono state compensate e neutralizzate da un incisivo ritorno delle banche centrali a politiche monetarie espansive. E in chiusura d’anno sembra siano avviati a soluzione alcuni dei problemi che hanno angustiato gli investitori nel corso del 2019, a cominciare proprio dalla Brexit e dalla guerra dei dazi.

OTTIMISMO DI BREVE TERMINE


Ma è giustificato tutto questo ottimismo guardando oltre il breve termine? Massimo De Palma, Responsabile del team Multi Asset Italia di GAM SGR osserva in un commento che il risultato delle elezioni britanniche, con la netta vittoria dei conservatori, dà pieno mandato a Boris Johnson per portare a compimento la Brexit,e nel breve termine questa minore incertezza e una politica fiscale più accomodante potrebbero dare impulso agli investimenti, migliorando la condizione economica generale della Gran Bretagna.

EFFICACIA LIMITATA


Tuttavia, nel medio termine, prosegue l’analisti dell’esperto di GAM, entrando nella fase transitoria che scadrà a fine 2020, “potremmo assistere a negoziati complicati, con il rischio di prolungare i termini o addirittura assistere ad una Hard Brexit”. Stesso ragionamento per la guerra dei dazi tra Cina e USA: è vero che hanno appena chiuso un accordo sulla cosiddetta “fase uno”, utile a evitare che scattassero i nuovi dazi e ulteriori ‘rappresaglie’ tra le due parti, ma l’efficacia è tuttavia limitata, per via del mancato accordo su contenuti e riforme strutturali riguardanti invece la “fase due”, che certamente non arriverà a conclusione prima delle elezioni presidenziali di novembre.

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AZIONI FAVORITE


In questo quadro, secondo De Palma, la costruzione di portafoglio per il prossimo anno non potrà prescindere da alcuni elementi: innanzitutto, qualsiasi metrica si consideri, le azioni presentano ancora le prospettive migliori; in secondo luogo, bisogna considerare che nel 2019 le consistenti ‘elargizioni’ delle Banche centrali hanno schiacciato le curve dei tassi, fornendo nuova e insperata linfa alle valutazioni di azioni e credito. Secondo l’esperto di GAM a questo punto è lecito pensare che il grosso delle sorprese sul lato monetario sia alle spalle. Ma è anche necessario un rasserenamento del clima geopolitico, tale da aiutare investimenti e ricostituzione delle scorte nelle principali economie.

ECONOMIA ANCORA FRAGILE


Diversamente, avverte De Palma, un’economia ancora fragile renderebbe le azioni vulnerabili, sia per le valutazioni non proprio a buon mercato, sia per la possibilità che gli analisti rivedano al ribasso stime sugli utili mediamente elevate. In questo caso, a cui l’esperto di GAM comunque assegna una probabilità limitata, i metalli preziosi svolgerebbero una funzione di protezione.
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