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Idee di investimento – Obbligazioni – 23 luglio 2018

Da privilegiare i portafogli anti-fragili e, a determinate condizioni, i prodotti Target maturity con l’aggiunta di qualche opportunità tattica negli high yield, nei Treasury USA a breve e nei bond italiani.

23 Luglio 2018 09:31

“La preferenza per il mercato azionario cinese e le economie emergenti resta confermata, ma non senza qualche misura di cautela, perché in ogni caso la guerra tariffaria continua a costituire un’importante fonte di incertezza” specifica nell’articolo Portafogli, meglio non fare previsioni e adattarsi all’incertezza Carlo Benetti, Head of Market Research and Business Innovation di GAM (Italia) SGR. Secondo l’esperto occorre assicurarsi un cuscinetto tra il rischio e l’opportunità e lo spazio può essere occupato dai portafogli anti-fragili. Giardinetti di investimento che mirano alla preservazione del capitale, ampiamente diversificati, e che non puntano sulle probabilità di un evento ma tengono conto dei molteplici esiti di molteplici fonti di incertezza. Portafogli che non si limitano alle strategie direzionali ma allestiscono, in parallelo, strategie flessibili, multi-asset class a rendimento assoluto e allungano, inevitabilmente, l’orizzonte temporale.

TARGET MATURITY, IL CONCETTO DI ORIZZONTE TEMPORALE


Anche i prodotti Target maturity (fondi comuni e comparti di SICAV a scadenza predefinita) possono risultare interessanti. Hanno infatti l’obiettivo di ottimizzare il rendimento del portafoglio in un orizzonte temporale predefinito. E costituiscono una valida soluzione non soltanto in ottica squisitamente previdenziale (motivo per il quale sono stati lanciati negli anni ‘90 negli Stati Uniti) ma anche in un contesto come quello attuale nel quale, se non si mantiene il titolo obbligazionario fino alla scadenza, si corre il rischio di accusare perdite anche piuttosto ingenti. “In un contesto di mercato volatile, è importante per il cliente avere ben chiaro il concetto di orizzonte temporale. Non averlo significa operare sull’onda dell’emotività correndo il rischio di realizzare pesanti perdite” fanno sapere, nell’articolo Target maturity, quando la pazienza può battere la volatilità gli esperti di Euromobiliare Asset Management. Una raccomandazione, la loro, che è particolarmente valida per i prodotti obbligazionari per i quali l’aumento dei rendimenti può causare delle perdite in conto capitale non indifferenti se si disinveste prima della scadenza: infatti i prezzi delle obbligazioni si muovono in direzione opposta a quella dei rendimenti e in misura tanto più sostenuta quanto più lontana è la scadenza del titolo.

FOCUS SU DURATION E SOCIETA’ ZOMBIE


A questo proposito, secondo Andres Sanchez Balcazar, Head of Global Bonds di Pictet Asset Management, la decisione più importante che gli investitori obbligazionari dovranno assumere riguarderà proprio la duration (la scadenza media dei titoli in portafoglio) ovvero se aumentare o diminuire la sensibilità del portafoglio alle variazioni dei tassi di interesse. Nell’articolo Obbligazioni, gli effetti del QE dureranno a lungo: come comportarsi, l’esperto fa presente che, da quando è iniziata la crisi, si sono moltiplicate le strategie sulle curve dei tassi come naturale conseguenza dell’acquisto delle obbligazioni da parte della banca centrale. Tra i tanti suggerimenti che Andres Sanchez Balcazar segnala per gli investitori obbligazionari uno riguarda la necessità di iniziare a selezionare qualche azienda zombie (le aziende che faticano a pagare gli interessi sui propri debiti) per ottenere una sovra performance. Questo per il semplice fatto che nell’attuale contesto, caratterizzato da tassi di interesse molto bassi e investitori disposti a rifinanziare tali società, si è registrata una graduale diffusione di queste società meno solide a livello globale.

L’APPEAL DEL TREASURY A 2 ANNI CHE RENDE IL 2,6%


Piuttosto scettico invece sulle obbligazioni societarie è Dave Lafferty, Chief Market Strategist di Natixis Investment Managers  Il manager non vede infatti al momento il giusto premio per sostenere il rischio di credito e il rischio di struttura a termine che l’investimento in corporate bond comporta attualmente. D’altra parte le attività liquide e gli strumenti monetari, in particolare per gli investitori americani, stanno diventando un’opzione di investimento più redditizia poiché i loro rendimenti nominali non sono più sommersi dall’inflazione. È questo il caso, per esempio dei Treasury USA due anni che offrono attualmente un rendimento annuo del 2,59%. “Riteniamo che gli investitori dovrebbero essere consapevoli nel non rinunciare alle strategie alternative, coperte e decorrelate in questa fase avanzata del ciclo” puntualizza poi Dave Lafferty nell’articolo Investimenti, tutte le possibili insidie della seconda metà del 2018.

UTILIZZO TATTICO DELLE OBBLIGAZIONI ITALIANE


Intanto, Andrea Iannelli, Investment director obbligazionario di Fidelity, pur sottolineando che resterà importante seguire l’evoluzione dello scenario politico in Italia, reputa eccessivamente negativa la percezione degli investitori internazionali, soprattutto per quanto riguarda la legge di bilancio prevista per settembre/ottobre. L’esperto vede opportunità interessanti in particolare nelle obbligazioni investment grade sebbene tramite un approccio estremamente selettivo sulle valutazioni e sulla liquidità delle obbligazioni in cui si investe. Come spiega l’esperto nell’articolo Rischio Italexit, i timori dei mercati sono eccessivi, gli asset obbligazionari italiani, sia governativi che corporate, “tatticamente possono contribuire alla performance e alla generazione di reddito nell’ambito di portafogli flessibili e ben diversificati” e consentono di migliorare i rendimenti e di aumentare il rapporto rischio-rendimento per gli investitori.
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