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Idee di investimento - Obbligazioni - 4 novembre 2019

Cresce l’appeal delle strategie non direzionali, di quelle globali e di quelle absolute return, vale a dire investire nel reddito fisso in modo svincolato dagli indici obbligazionari

di Redazione 4 Novembre 2019 09:48

LA FED ADESSO SI E’ MESSA IN PAUSA


E' arrivato puntuale il terzo taglio ai tassi da parte della Fed in tre mesi, ma la banca centrale statunitense fa anche capire che la serie di riduzioni del costo del denaro di ‘metà ciclo’ sta andando in modalità pausa. In non pochi speravano in indicazioni che si replicasse a dicembre e magari un altro paio di volte nel 2020 ma se ne sono fatti una ragione. Ma Wall Street alla fine la prende bene. Se la Fed va in pausa vuol dire che l’economia sta meglio di quello che si pensa, e il Pil del terzo trimestre uscito poche ore prima dell’annuncio delle decisioni del Fomc va in quella direzione, e quindi ci sta che la banca centrale tenga da parte le munizioni per quando ci dovesse essere veramente bisogno di spararle. Anche perché, come si legge nell’articolo La Fed taglia ma si mette in pausa e al mercato non dispiace, le due maggiori fonti di rischio all’orizzonte per ora non sono minacciose: la guerra dei dazi è entrata in una fase di tregua che potrebbe anche essere firmata da Trump e Xi Jinping durante il vertice Asia-Pacifico, mentre la patata bollente della Brexit è stata allontanata di tre mesi, con la nuova scadenza per raggiungere un accordo spostata a fine gennaio, dopo le elezioni anticipate in Gran Bretagna.

PROTEZIONE E COMPLETAMENTO DI UN PORTAFOGLIO TRADIZIONALE


Chi investe in obbligazioni deve comunque rivedere la definizione di portafoglio diversificato. Si può accettare questo nuovo stato di cose, rassegnandosi a un portafoglio più volatile, o cercare alternative. Una valida è rappresentata dalle strategie obbligazionarie absolute return (Arfi), svincolate dagli indici di riferimento obbligazionari e libere di utilizzare tecniche di gestione del rischio avanzate, per offrire rendimenti indipendenti dall’andamento del mercato. Lo sostengono nell’articolo Costruire un portafoglio obbligazionario bilanciato: istruzioni per l’uso Thomas Hansen e Patricia Schuetz, rispettivamente senior investment manager e senior client portfolio manager di Pictet Asset Management, che spiegano perché le strategie Arfi possono fungere da protezione e completamento per un portafoglio obbligazionario tradizionale. I fondi Arfi mirano a un target di rendimento su uno specifico arco temporale. Per i gestori delle strategie Arfi in Pictet Asset Management, raggiungere questo obiettivo richiede un approccio articolato alla costruzione del portafoglio, che preveda un ampio universo d’investimento che comprenda anche valute e derivati, con attivi i cui rendimenti non si muovono in sincronia. Bisogna poi prestare attenzione ai trend strutturali che incidono sui rendimenti, mentre ogni idea d’investimento deve godere di una copertura apposita per garantire il miglior compromesso possibile tra rischio e rendimento potenziale.

CREDITO SOCIETARIO MA SOLO CON LA GESTIONE ATTIVA


D’altra parte è davvero difficile fare scelte precise in una fase in cui i mercati non prendono una direzione precisa: a questo proposito GAM Investments propone una serie di soluzioni, tutte basate sulla gestione attiva. Ralph M Gasser, head fixed income product Specialists di GAM Investments, nell’articolo Strategie non direzionali per domare l’incertezza dei mercati ha fatto il punto sulle obbligazioni aziendali: “Il credito societario rimane, a nostro avviso, un tema di investimento strategico e convincente. I mercati sono tuttavia in una fase più avanzata del ciclo del rischio e l’evidenza empirica suggerisce una ripresa della volatilità e casi di mispricing più pronunciati”. Secondo Gasser questa fase richiede un approccio d’investimento molto più proattivo e flessibile e “le strategie sistematiche Dynamic Credit dovrebbero essere posizionate in maniera tale da ottimizzare i rendimenti offerti dai mercati globali del credito”.

UNA STRATEGIA GLOBALE CON 21 ANNI DI ESPERIANZA SUL MERCATO


Restando in tema di gestione dinamica, ma con una strategia con elevata expertise e lungo e solido track record, c’è da segnalare la nuova soluzione distribuita da Pramerica Sgr che, con il comparto Pramerica Sicav Dynamic Bond Euro Hedged, mette a disposizione degli investitori italiani un’altra strategia obbligazionaria globale di PGIM Fixed Income, asset manager appartenente al network globale di Pramerica Financial, con masse in gestione per 809 miliardi di dollari. La strategia della soluzione di investimento, come viene illustrata nell’articolo Una nuova strategia obbligazionaria globale da Pramerica Sgr, è analoga a quella utilizzata per la gestione del fondo PGIM Total Return Bond, lanciato negli Usa nel 1996, che negli ultimi 16 anni è risultato per 11 volte nel primo quartile per performance rispetto ai fondi della stessa categoria, grazie alla sua capacità di creare rendimenti costanti nel tempo, tanto da risultare solidamente tra i top 10 a 3, 5, 10 e 15 anni. Il fondo ha conseguito rating Morningstar 5 stelle “overall” e analyst rating Silver. Elevato dinamismo, attenti approcci bottom-up e top-down basati sulla ricerca fondamentale, unitamente a un rigoroso processo di monitoraggio del rischio, sono gli elementi caratterizzanti di questa strategia, che è gestita da un team di PGIM Fixed Income con in media 21 anni di esperienza nel settore e articolato in termini di competenze: sono infatti coinvolti nella costruzione e gestione del portafoglio senior portfolio manager e analisti delle sub-asset class del mercato obbligazionario.

LA VIA DELLA SETA, PER CATTURARE IL BOOM DEI CONSUMI


Resta sempre ricco di opportunità il tema della Nuova Via della Seta basato sul progetto Belt and Road (BRI) che coinvolge 70 paesi che rappresentano oltre la metà della popolazione globale. Le ricadute positive sui consumi saranno enormi. Per partecipare a questo trend Invesco mette a disposizione degli investitori retail il fondo comune Invesco Belt and Road Debt Fund specializzato proprio nelle emissioni obbligazionarie che potrebbero beneficiare, direttamente o indirettamente della Bri cinese. Come si legge nell’articolo Il boom dei consumi lungo la Nuova Via della Seta, il target del team di gestione del fondo sono infatti i bond dei paesi sui quali affluiscono crescenti investimenti dall’estero, finalizzati ad attività produttive e infrastrutturali. Inoltre, grazie alle pluriennale esperienza del team di gestione il fondo, che può esporsi fino al 10% in azioni, diversifica le strategie di portafoglio. Tra le quali spicca, per esempio, la “New issue premiums” che mette sotto osservazione le emissioni di obbligazioni Belt & Road in dollari Usa, per selezionare quelle che esprimono un interessante potenziale di plusvalenze.
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