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Attese & Mercati – Settimana dal 9 settembre 2019

Mercati e investitori in attesa di potenti colpi di bazooka da Draghi che prepara l’addio alla Bce. Intanto l’Europa cerca di recuperare il ritardo nel settore high-tech e in Cina restano caldi i fronti dazi e Hong Kong

di Redazione 9 Settembre 2019 09:55

IN ARRIVO IL GRAN FINALE DI DRAGHI A COLPI DI BAZOOKA


Giovedì 12 settembre è in programma il penultimo appuntamento con mercati e investitori di Mario Draghi da presidente della Bce, da cui è atteso l’annuncio di un nuovo vigoroso pacchetto di stimoli monetari diretti a sostenere la ripartenza di un’economia europea in ritardo più delle altre. L’ultima riunione del Board che decide la politica monetaria europea presieduta da Draghi sarà quella del 24 ottobre, poi dal primo novembre il timone passa nelle mani di Christine Lagarde. Il menu di giovedì è stato largamente anticipato e dovrebbe prevedere un ulteriore taglio dei tassi, la ripresa del programma di acquisto di titoli e qualche tipo di misura che sterilizzi gli effetti dei tassi negativi sui conti delle banche. È dal 2013 che l’inflazione europea viaggia sotto il target della Bce, fissato a poco sotto il 2%, e il mercato è convinto che per farla risvegliare occorrano le maniere forti. Il messaggio che invierà Draghi dovrà essere forte abbastanza da non deludere i mercati, che da lui continuano ad aspettarsi molto, anche in termini di linee guida da consegnare alla Lagarde per gli ultimi due mesi del 2019 e per gli anni a seguire. E magari Draghi potrebbe anche cogliere l’occasione per unirsi alle voci di oltre Atlantico a sostegno del collega Powell bombardato dai tweet presidenziali.

EUROPA IN CERCA DI RISCOSSA NELL’HIGH-TECH CON PROSUS


In America ci sono i Faang, i colossi dell’high-tech a cui andrebbe aggiunta anche la M di Microsoft, che capitalizzano più del Pil di paesi di medio-grande dimensione. In Cina ci sono i Bat, che sta per Baidu, Alibaba e Tencent, alla rincorsa dei giganti a stelle e strisce. L’Europa ha la sua debolezza invece proprio nell’high-tech. Il campione continentale è la tedesca SAP, un mini-gigante che capitalizza solo 133 miliardi di euro, contro gli oltre 1.000 miliardi di dollari di Microsoft. Ma ora si prepara ad atterrare sulla Borsa di Amsterdam Prosus, creata di recente dal gigante sudafricano dell’e-commerce Naspers, che è presente in 130 paesi, e valutata oltre 100 miliardi di euro. Il principale asset di Prosus è costituito dal 30% che detiene in Tencent, il colosso cinese dei social e del gaming. Un’opportunità per gli investitori alla ricerca di qualcosa che somigli ai Faang sul mercato azionario europeo. La distanza con l’America nel settore oggi è abissale. Da soli i 5 grandi dell’High-Tech Usa - Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google - hanno una capitalizzazione vicina ai 3.000 miliardi di dollari, mentre l’intero settore in tutta Europa non arriva a 500 miliardi.

HONG KONG E DAZI: RESTANO CALDI I DUE FRONTI DI PECHINO


Il 2019 continua a essere un anno non facile per la leadership di Xi Jinping con i due fronti della protesta di Hong Kong e della Guerra dei Dazi che restano caldi e mettono alla prova la capacità di Pechino di gestirne gli sviluppi. Dopo la svalutazione dello Yuan, il rallentamento economico indotto dal confronto commerciale con gli Usa ha richiesto nuove misure di stimolo, che si sono tradotte in un abbassamento dei requisiti di riserva delle banche che dovrebbe liberare un centinaio di miliardi di dollari da destinare al sostegno dell’economia. Vedremo se basterà. Intanto i manifestanti dell’ex colonia britannica non si contentano del ritiro definitivo della contestata legge sull’estradizione in Cina e continuano a chiedere di più. In migliaia nel weekend si sono raccolti davanti al consolato americano per chiedere al Congresso di approvare la loro proposta di una dichiarazione a favore di democrazia e diritti umani a Hong Kong. Un argomento in più per quanti a Pechino sostengono che gli americani soffiano sul fuoco della protesta per mettere ulteriore pressione sulla Cina in aggiunta a quella esercitata con i dazi.
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