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Agenzia delle entrate senza capo e funzionari, meno controlli anti-evasori?

Proprio nel momento in cui il governo promette di contrastare l’evasione fiscale, l’Agenzia delle entrate è senza direttore da dicembre e da gennaio mancano le risorse per 3.500 capo team. A rischio i servizi per contribuenti

di Fabrizio Arnhold 10 Gennaio 2020 12:46
financialounge -  Agenzia Entrate evasione fisco nomine tasse

Il governo promette una stretta contro gli evasori, ma l’Agenzia delle entrate resta ancora senza direttore e con 3.500 “capisquadra” che corrono il rischio di restare senza stipendio. I sindacati hanno proclamato uno stato di agitazione, dopo Natale, per protestare contro il mancato stanziamento delle risorse necessarie. E così, a causa del ritardo della politica, i servizi per i contribuenti rischiano di restare ingolfati. 

MANCANO I SOLDI PER I CAPO TEAM, SERVIZI A RISCHIO


I “capisquadra”, o capo team, si occupano si diverse attività, dalle istanze di rimborso, alla conservatoria dei registri immobiliari, passando per la gestione delle istanze di autotutela per le correzione degli atti emessi dagli uffici. Si tratta di mansioni indispensabili per far funzionare la macchina del Fisco che, diversamente, rischia una impasse preoccupante. 

IL VUOTO AMMINISTRATIVO AI VERTICI


Da dicembre il direttore dell’Agenzia, Antonino Maggiore, è “scaduto”, come i colleghi delle agenzie del Demanio e della Dogane. Al timone oggi c’è il vicedirettore, Aldo Polito, ma a febbraio andrà in pensione. Particolare da non sottovalutare: l’iter per la nomina di un nuovo direttore dura un mese. Immaginare cosa succederà, quindi, all’inizio del mese prossimo è una faccenda da indovini. 

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LA SITUAZIONE DEI CAPISQUADRA


Lo scorso giugno, il sindacato aveva firmato un accordo con l’Agenzia delle entrate per riconoscere un aumento di stipendio ai capisquadra che fino alla fine di dicembre guadagnavano dai 1.600 ai 1.900 euro, come scrive L’Economia del Corriere. Servivano 4 milioni di euro che, però, non sono arrivati, facendo saltare così l’intesa. E adesso il rischio è quello di restare con una busta paga più leggera.

LA SBANDIERATA LOTTA ALL’EVASIONE


La posizione del governo del premier Conte in tema fiscale è chiara: lotta dura agli evasori. Nell’ultima manovra, infatti, l’esecutivo ha privilegiato i pagamenti elettronici proprio per contrastare il nero. In questo senso, quindi, tardare a nominare il direttore delle Entrate non aiuta certo il governo a perseguire i suoi obiettivi. Senza contare che a febbraio è attesa anche la sentenza della Consulta sulla legittimità delle nomine di 1.500 addetti, che potrebbe rallentare ulteriormente le attività del Fisco.
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