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L’attività manifatturiera recupera i livelli di febbraio. Indicatori contrarian contrastanti, Wall Street tra euforia e paura. I futures prezzano un picco di volatilità per quando l’America andrà a votare

I dati macro della zona euro alimentano la fiducia dei CEO italiani sulla crescita del proprio business. Germania e Francia considerati mercati strategici insieme agli USA.

Dati macroeconomici solidi e dinamismo del settore manifatturiero sostengono il potenziale del Vecchio Continente a livello globale.

L’Indice Ifiit, accreditato presso il Ministero dello sviluppo economico e l’Agenzia dell’Innovazione, a quota 38,40 punti, il nuovo massimo dell’anno.

La forte ripresa globale guidata dal settore manifatturiero, l’inflazione core stabile e la Fed che opta per un aumento dei tassi a marzo: tre domande senza risposta.

L’economia dell’eurozona ha registrato un buon finale nel 2016 e potrebbero sorprendere al rialzo nel 2017 con implicazioni sui mercati e sulle mosse della BCE.

Dal momento che le valutazioni delle azioni e delle obbligazioni appaiono non eccessivamente convenienti si può aumentare in portafoglio la quota di liquidità.

Dopo la diminuzione delle tensioni post Brexit e l’azione autorevole delle istituzioni finanziarie, negli Stati Uniti il settore manifatturiero è in progresso.