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Mobilità e innovazione

Tesla e la concorrenza cinese: quale futuro per il mercato delle auto elettriche?

Clément Inbona, Fund Manager de La Financière de l’Échiquier, analizza la situazione del settore e si interroga sulla società di Elon Musk che deve fronteggiare l'invasione dei veicoli prodotti in Cina

di Davide Lentini 6 Aprile 2024 09:00
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La mobilità, al centro dello sviluppo umano, è da sempre un tema divisivo, un po’ come ogni innovazione. Oggi più che mai: quando si parla di auto elettriche non mancano le polemiche e si mettono a dura prova le relazioni geopolitiche. Ne è convinto Clément Inbona, Fund Manager de La Financière de l’Échiquier, che si interroga sugli scenari.

INCENTIVI, SUSSIDI E RISCHIO DUMPING


“Negli ultimi anni - spiega - le grandi potenze economiche mondiali non hanno esitato, al fine di generare preziose economie di scala, a sovvenzionare lo sviluppo del settore e quello della produzione di batterie, con azioni dirette a favore degli industriali o agevolandone indirettamente l’adozione da parte dei consumatori. Di fonte a queste distorsioni dei mercati, si moltiplicano le accuse di dumping da parte della Cina, degli Stati Uniti e dell’Europa. Anche Janet Yellen, Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, ha di recente espresso preoccupazione per ‘le ricadute globali dell’eccesso di capacità produttiva in Cina’ benché, in tema di sussidi, pure gli Stati Uniti siano da biasimare con, ad esempio, l’Inflation Reduction Act”.

AUTO ELETTRICHE DAVVERO CONVENIENTI?


C’è anche da tener conto che per i consumatori la sostituzione di un’auto verso un modello elettrico può rappresentare un autentico rompicapo. Se da una parte l’auto elettrica, a patto che sia di dimensioni ragionevoli, aiuta a contenere le emissioni di carbonio, dall'altro non è sempre economica. “Se il consumo di energia si rivela a priori meno costoso - analizza Inbona - vanno considerati i premi assicurativi più alti e i rischi maggiori in caso di incidente a causa del peso del veicolo e dell’instabilità delle batterie, oltre a una forte volatilità del mercato dell’usato”.

TESLA, -30% NEL PRIMO TRIMESTRE


In borsa, Tesla è fanalino di coda dello S&P 500 nel primo trimestre 2024. Il titolo ha perso circa il 30% e pare aver perso il suo antico splendore, pur essendo ancora uno dei Magnifici 7. “La società continua a essere valutata alla stregua di un’azienda tecnologica - osserva l’economista de La Financière de l’Échiquier - e non di una casa automobilistica tradizionale: la sua capitalizzazione di mercato è pari a 55 volte gli utili previsti a 12 mesi ed è molto più costosa del settore automobilistico globale, valutato soltanto a 12 volte gli utili”.

LA CONCORRENZA CINESE


La traiettoria di crescita di Tesla si scontra con prospettive complesse, in cui si intrecciano un forte aumento della concorrenza sui prezzi e sui prodotti da parte dei produttori storici e dei leader cinesi dell’elettrificazione. “Lo stravagante Elon Musk, un genio per i suoi fan ma un demone per i suoi detrattori, lo aveva in parte annunciato presentando i risultati della società a fine gennaio - ricorda Inbona - L’azienda è ‘tra due fasi di crescita’ o in altre parole, in difficoltà. Rimane da capire se la mareggiata di veicoli cinesi in arrivo riuscirà a cancellare l’infatuazione per questo disgregatore o se si costruiranno delle dighe per proteggere il gioiellino statunitense”.

IL CASO DEGLI AUTONOLEGGI


Ma c’è un altro tema che interessa, questa volta, le società di autonoleggio: devono convertire gran parte della loro flotta all’elettrico, come i legislatori esortano talvolta a fare, o devono invece aspettare che vi sia una domanda in tal senso da parte dei consumatori? Dal canto suo, il gigante americano Hertz è tornato da poco sui suoi passi in merito al passaggio all’elettrico. L’aumento degli incidenti, le riparazioni costose, il deprezzamento accelerato e la domanda deludente sono alcune soltanto delle ragioni per cui l’azienda è tornata alla combustione interna dopo un crash in borsa che è costato il posto al suo Ceo.

LE NUOVE SFIDE


“Come tutte le innovazioni promettenti, la democratizzazione dell’auto elettrica risolve alcune sfide ma ne crea di nuove - conclude Clément Inbona, Fund Manager de La Financière de l’Échiquier - Ma non è forse questa la cifra di ogni innovazione?”
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