L'analisi

Amundi: mercati meno negativi ma eccesso di ottimismo dopo l’ultimo rally

Amundi, in un commento del Group Chief Investment Officer Vincent Mortier, consiglia di rimanere vigili senza modificare il profilo di rischio. Per il momento meglio le azioni Usa rispetto a quelle europee

di Stefano Caratelli 7 Dicembre 2022 07:55

financialounge -  Amundi azioni mercati Vincent Mortier
Dopo il recente rally i mercati hanno tirato un sospiro di sollievo in un anno che probabilmente passerà alla storia come uno dei più travagliati per gli investitori. Il trend sembra un po’ meno negativo grazie ai guadagni dell’indice S&P 500 e dei Treasury. Il recente movimento del mercato è stato favorito da una congiunzione astrale favorevole su diversi fronti: inflazione USA in calo, stagione degli utili non catastrofica, allentamento della stretta anti Covid in Cina prima del previsto, incertezza geopolitica un po’ ridimensionata dopo le elezioni americane con i mercati che hanno reagito bene a un congresso diviso.

RALLY E EUFORIA ECCESSIVI


Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer di Amundi, è convinto che il rally dei mercati e l’euforia siano eccessivi perché la Fed continuerà ad avere come obiettivo prioritario la lotta all’inflazione e non può ancora cantare vittoria. Potrebbero inoltre intensificarsi le tensioni tra USA e Cina mentre nel Regno Unito il nuovo premier sta cambiando le politiche fiscali, concentrate ora sull’aumento delle imposte e il taglio alle spese. Questi sviluppi inducono Mortier a mantenere un approccio prudente alle soglie del 2023, ma anche a posizionarsi a livello tattico in modo da sfruttare le opportunità a breve termine tramite un approccio complessivamente ben diversificato.

NEUTRALITÀ SULLE AZIONI


Più in particolare, da una prospettiva cross-asset, nelle ultime settimane Amundi ha gradualmente adottato una posizione neutrale sull'azionario, riducendo però la posizione negativa sulle azioni europee pur mantenendo un atteggiamento complessivamente prudente e conservando le coperture. Ha anche controbilanciato questa mossa ampliando le fonti di diversificazione, aggiungendo una view positiva sul petrolio e sull’oro e aumentando leggermente la duration sui Treasury USA.

IL TEMA DEL RITORNO DELLE OBBLIGAZIONI


Alla luce della forte incertezza del contesto economico, Amundi rimane pronta ad adeguare in ogni momento il posizionamento. Il tema del “ritorno delle obbligazioni” è stato supportato dal dato su un’inflazione Usa moderata che ha portato a uno dei rally giornalieri più vigorosi della storia dei Treasury, ma è fondamentale mantenere una duration attiva. I mercati ritengono che qualsiasi indicazione inferiore alle attese potrebbe indurre la Fed ad adottare una politica da colomba, ma prima di invertire la rotta restrittiva attenderà verosimilmente che l’inflazione scenda sotto le aspettative.

PRUDENZA SUL DEBITO PIÙ RISCHIOSO


Il tema del “ritorno delle obbligazioni” sta influenzando anche il mercato del credito dove gli spread si sono ristretti da metà ottobre sia in USA che in Europa. Ma anche qui Amundi rimane prudente sul debito rischioso e di bassa qualità, non ravvisando motivi convincenti per aumentare i rischi. A livello regionale Mortier continua a preferire gli Usa all’Europa mentre sul debito in valuta locale dei Paesi Emergenti rimane piuttosto prudente, ma ravvisa valore in alcuni Paesi. Ma non è ancora il momento di assumere maggior rischio sul debito emergente perché la svolta ‘da colomba’ della Fed appare ancora lontana.

RALLY DA MERCATO RIBASSISTA


L'inizio del 2023 potrebbe offrire alcuni punti d’ingresso, come in Cina, per la riapertura graduale dell’attività e in Brasile, dove comunque Amundi resta prudente dopo che ha primeggiato tra i Paesi Emergenti. Da seguire tuttavia con attenzione l’eventuale impatto delle politiche di Lula sulla posizione finanziaria del Paese. Nell'azionario in generale Amundi sta cercando tatticamente di cogliere le opportunità e di mantenere al contempo una focalizzazione sulla selezione bottom-up, interpretando i movimenti in corso come un rally da mercato ribassista.

QUALCHE SPIRAGLIO IN EUROPA


Per poter dire che le azioni hanno toccato ormai il punto più basso, secondo Amundi, bisogna scorgere qualche miglioramento degli utili e un nuovo orientamento della Fed, ma non siamo ancora a questo punto. Secondo Mortier, le aspettative sugli utili USA per l’anno prossimo sono ancora elevate mentre in Europa la situazione è altrettanto problematica ma si inizia a intravedere qualche spiraglio positivo, anche se non si potrà cantar vittoria prima di aver visto progressi su margini e utili societari.

Trending