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La giornata dei mercati

Borse europee in lieve calo nel finale mentre Wall Street oscilla, Milano pesante

Verso una chiusura con il segno meno dopo una seduta in altalena al seguito dell’andamento prima dei futures e poi degli indici americani. I prezzi alla produzione USA sopra le attese non hanno scosso i nervi più di tanto

di Virgilio Chelli Aggiornato al 12/10/2022 17:30
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12/10/2022 17:30


Dopo una seduta in altalena all’inseguimento prima dei futures e poi degli indici di Wall Street l’azionario europeo viaggia in rosso nel finale con Milano ancora la peggiore sui minimi di fine settembre. In calo contenuto anche il DAX di Francoforte e lo STOXX 600 mentre Parigi viaggia vicino alla parità. Il dato sui prezzi alla produzione USA di settembre, uscito robusto e sopra le attese allo 0,4% mensile e all’,8,4% sull’anno non ha scosso più di tanto i nervi degli investitori, che ora guardano ai verbali dell’ultima riunione del FOMC in serata e soprattutto al dato sull’inflazione al consumo USA di domani, che sarà pubblicato un’ora esatta prima dell’apertura di Wall Street.

I rendimenti obbligazionari rimangono su livelli elevati sulle due sponde dell’Atlantico con gli investitori che digeriscono le notizie confuse sui piani di Bank of England di concludere gli acquisti di titoli di Stato venerdì e non estenderli alla prossima settimana, come indicato in precedenza. Madrid e Londra le piazze peggiori dopo Milano. Sul fronte del gas sembra che i ministri dell'energia dell'UE abbiano raggiunto un'intesa ancora precaria sul tetto al prezzo. La palla passa alla Commissione, che avanzerà le sue proposte prima del nuovo vertice del 20-21 ottobre. Germania e Olanda sarebbero d’accordo sul tetto al prezzo ma solo del gas russo, mentre ad Amsterdam le quotazioni sono in aumento e diventa un caso la posizione di Berlino sulle emissioni di debito comune per contrastare la crisi energetica.

12/10/2022 15:50


Apertura piatta a Wall Street con i principali indici che si muovono appena sopra la parità, recuperando qualcosa rispetto all’andamento dei futures, in rosso dopo il dato superiore alle attese dei Prezzi alla produzione di settembre. Intanto l’Europa ripiega al seguito dei futures americani dopo aver tentato un rimbalzo in tarda mattinata.

Un anticipo del dato sull’inflazione USA al consumo di settembre è arrivato un’ora prima dell’apertura di Wall Street con l’indice dei Prezzi alla Produzione, sempre a settembre, uscito in rialzo dello 0,4% sul mese, il primo aumento in un trimestre, e il doppio rispetto alle attese di mercato che puntavano a uno 0,2%. Anno su anno i l’indice dei Prezzi alla Produzione, considerato dagli analisti un indicatore anticipatore dell’inflazione al consumo, ha segnato un aumento di poco superiore alle attese dell’8,4%.

Il dato non era piaciuto ai futures sugli indici di Wall Street che viaggiavano in territorio positivo e poi hanno di fatto annullato i guadagni. Reazione simile in Europa dove i principali indici azionari hanno seguito le tracce dei futures di Wall Street per tutta la giornata e dopo il dato si sono portati ai minimi di seduta, con Parigi e Francoforte in rosso contenuto intorno al mezzo punto percentuale e Milano sempre la peggiore con perdite superiori al punto, andando a ritestare i minimi di fine settembre. Ora il mercato, sempre in attesa del magic number di domani sull’inflazione, guarda per una direzione anche al rilascio dei verbali dell’ultima riunione del FOMC.

12/10/2022 11:25


Sulle azioni europee continua una certa pressione di vendite ormai per la sesta seduta consecutive con Milano di nuovo fanalino di coda tra i principali indici mentre Parigi e Francoforte tengono. Sul sentiment degli investitori continua a pesare l’alto costo del denaro, tensioni geopolitiche che non accennano ad allentarsi e rischi sempre più concreti di recessione globale in arrivo, con l’Europa più colpita, soprattutto in Italia e Germania, come indicato ieri nell’outlook per il 2023 del Fondo Monetario Internazionale.

Sul fronte macro occhi sempre puntati anche su Londra, dove Bank of England ha annunciato il prolungamento del programma straordinario di acquisto di titoli di Stato anche oltre la fine di questa settimana, il che ha aiutato una certa stabilizzazione della sterlina, nonostante la contrazione del PIL dello 0,3% di agosto, contro attese di lettura piatta.

Dal fronte delle trimestrali arrivano i primi risultati europei nel segno di indicazioni contrastanti: l’olandese Philips, attiva nelle tecnologie sanitarie, ha preannunciato un calo del 60% degli utili del terzo trimestre, mentre il colosso francese del lusso LVMH ha battuto le stime di mercato con un forte aumento del fatturato. I futures dei tre principali indici di Wall Street che si muovono coralmente in rialzo alla vigilia del magic number sull’inflazione USA a settembre offrono qualche supporto alle piazze europee, ma non a Milano.
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