L'apertura dei mercati
Il rischio di una recessione economica globale manda in rosso le Borse europee
Sui listini pesano i timori di una recessione economica rilanciati dall'Fmi. Piazza Affari maglia nera in Europa anche a causa del "totoministri". Nel Regno Unito nuovo intervento della Banca d'Inghilterra sul mercato dei bond
di Antonio Cardarelli 11 Ottobre 2022 09:16
Listini europei in ribasso nella seconda seduta settimanale. Parigi e Francoforte cedono lo 0,6%, Piazza Affari è maglia nera con un calo dell'1,2% in avvio. Sulla Borsa italiana, oltre ai rischi globali, pesa anche il "totoministri" per la formazione del nuovo governo Meloni con lo spread che apre in rialzo a 238 punti base (ieri 232). Titolo Mps stabile nel giorno della riunione del cda per discutere l'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro.
Lo spettro della recessione si allunga sulle economie globali. Il report del Fondo monetario internazionale parla di rischio aumentato e secondo il Ceo di JP Morgan l'economia Usa entrerà in recessione entro in prossimi 6-9 mesi. Pil visto in contrazione anche in Europa, dove il commissario all'Economia Paolo Gentiloni ha parlato di possibile calo nel 2023. Tornano di nuovo i timori per la tenuta dei conti pubblici britannici con la Banca d'Inghilterra che annuncia un nuovo intervento sul mercato per l'acquisto straordinario di Gilt, i titoli di Stato britannici.
Complice anche l'escalation del conflitto in Ucraina, la fiducia degli investitori è ancora in calo. Dopo i pesanti bombardamenti di lunedì su Kiev, nella notte tra il 10 e l'11 ottobre i missili russi hanno colpito duramente Zaporizhzhia. Nel mirino ancora infrastrutture civili, mentre dal Cremlino rimbalzano nuovi avvertimenti diretti a Usa e Europa. Oggi occhi puntati sulla riunione straordinaria del G7, a cui parteciperà anche l'Ucraina.
Nonostante i rischi presenti sui mercati, a partire da quello della recessione, la Federal Reserve Usa non sembra intenzionata a fare passi indietro sulla strada del rialzo dei tassi. L'attesa è tutta per il dato sull'inflazione americana di settembre, in uscita in settimana. Nel frattempo Charles Evans, presidente della Fed di Chicago, ha ribadito che sarà necessario mantenere una politica monetaria restrittiva per un periodo di tempo prolungato affinché l’inflazione scenda vicino al target del 2%. Ieri seduta molto volatile a Wall Street anche a causa dei volumi bassi scambiati in occasione del Columbus Day.
Sui mercati asiatici seduta pesante a causa delle nuove restrizioni alla vendita di chip a società cinesi annunciate dalle autorità americane. L'indice Hang Seng di Hong Kong, a poco dalla chiusura, cede l'1,8% e viaggia sui minimi degli ultimi 11 anni. Fa peggio il Taiwan Wighted, dove l'effetto delle restrizioni porta l'indice in calo di oltre 4 punti percentuali. Prova a resistere sulla parità Shanghai mentre Tokyo, che ha riaperto oggi dopo la pausa, cede il 2,64% con l'indice Nikkei 225.
I timori di recessione globale portano giù il prezzo del petrolio. In discesa il petrolio, con i future del Wti novembre che cedono lo 0,38% a 90,78 dollari al barile e quelli del Brent dicembre che perdono lo 0,26% a 95,91 dollari. Infine, in avvio i contratti del gas scambiati ad Amsterdam cedono il 2% a 151 euro al megawattora. Oro stabile a 1,671 dollari l'oncia.
RISCHIO RECESSIONE GLOBALE
Lo spettro della recessione si allunga sulle economie globali. Il report del Fondo monetario internazionale parla di rischio aumentato e secondo il Ceo di JP Morgan l'economia Usa entrerà in recessione entro in prossimi 6-9 mesi. Pil visto in contrazione anche in Europa, dove il commissario all'Economia Paolo Gentiloni ha parlato di possibile calo nel 2023. Tornano di nuovo i timori per la tenuta dei conti pubblici britannici con la Banca d'Inghilterra che annuncia un nuovo intervento sul mercato per l'acquisto straordinario di Gilt, i titoli di Stato britannici.
MINACCE RUSSE A USA E UE
Complice anche l'escalation del conflitto in Ucraina, la fiducia degli investitori è ancora in calo. Dopo i pesanti bombardamenti di lunedì su Kiev, nella notte tra il 10 e l'11 ottobre i missili russi hanno colpito duramente Zaporizhzhia. Nel mirino ancora infrastrutture civili, mentre dal Cremlino rimbalzano nuovi avvertimenti diretti a Usa e Europa. Oggi occhi puntati sulla riunione straordinaria del G7, a cui parteciperà anche l'Ucraina.
ATTESA PER L'INFLAZIONE USA
Nonostante i rischi presenti sui mercati, a partire da quello della recessione, la Federal Reserve Usa non sembra intenzionata a fare passi indietro sulla strada del rialzo dei tassi. L'attesa è tutta per il dato sull'inflazione americana di settembre, in uscita in settimana. Nel frattempo Charles Evans, presidente della Fed di Chicago, ha ribadito che sarà necessario mantenere una politica monetaria restrittiva per un periodo di tempo prolungato affinché l’inflazione scenda vicino al target del 2%. Ieri seduta molto volatile a Wall Street anche a causa dei volumi bassi scambiati in occasione del Columbus Day.
ASIA IN ROSSO
Sui mercati asiatici seduta pesante a causa delle nuove restrizioni alla vendita di chip a società cinesi annunciate dalle autorità americane. L'indice Hang Seng di Hong Kong, a poco dalla chiusura, cede l'1,8% e viaggia sui minimi degli ultimi 11 anni. Fa peggio il Taiwan Wighted, dove l'effetto delle restrizioni porta l'indice in calo di oltre 4 punti percentuali. Prova a resistere sulla parità Shanghai mentre Tokyo, che ha riaperto oggi dopo la pausa, cede il 2,64% con l'indice Nikkei 225.
PETROLIO IN CALO
I timori di recessione globale portano giù il prezzo del petrolio. In discesa il petrolio, con i future del Wti novembre che cedono lo 0,38% a 90,78 dollari al barile e quelli del Brent dicembre che perdono lo 0,26% a 95,91 dollari. Infine, in avvio i contratti del gas scambiati ad Amsterdam cedono il 2% a 151 euro al megawattora. Oro stabile a 1,671 dollari l'oncia.
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