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L'analisi

Amundi: con inflazione e rallentamento economico i bond sono un'opzione valida

Amundi sottlinea le buone ragioni per tornare all’obbligazionario, offre rendimento e diversificazione. Spread dei BTP equilibrato, riflette incertezza ma anche la coesione europea

di Redazione 16 Settembre 2022 10:44
financialounge -  Amundi mercati obbligazioni Vincent Mortier

Forse non è proprio un ritorno al passato remoto, prima della lunga era dei tassi zero o negativi, quando la regola dell’asset allocation era 40% bond e 60% azioni, ma sono tornate diverse buone ragioni per guardare con interesse all’investimento obbligazionario. Al tema ha dedicato una press conference virtuale Amundi a cui hanno partecipato Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer, Amaury d’Orsay, Head of Fixed Income, Ken Taubes, Chief Investment Officer, US, e Yerlan Syzdykov, Head of Emerging Markets, che hanno messo in evidenza i motivi per cui dopo 10 anni di tassi ultra bassi è ora il momento di tornare a guardare al reddito fisso.

ORA C’E’ L’ALTERNATIVA ALLE AZIONI


Fino a poco fa non c’erano alternative alle azioni, per l’investitore, ma ora è tempo di riconsiderare l’allocazione nei bond come alternativa per diverse ragioni. La prima citata dagli esperti di Amundi è che danno di nuovo rendimenti anche in termini reali, per cui negli ultimi mesi il rapporto con le azioni si è ribilanciato. Quindi la diversificazione, visto che le azioni stanno subendo i colpi dell’inflazione, e poi il fatto che sembra stia tornando una correlazione negativa tra azionario e obbligazionario. Inoltre, in caso di shock come quest’anno, i bond offrono una certa protezione.

BTP, LO SPREAD E’ EQUILIBRATO


Infine, gli esperti di Amundi hanno rilevato con riferimento specifico all’Europa che il mercato forse non ha interamente prezzato i rischi di recessione, così come il raggiungimento del picco dei tassi. In particolare, rispondendo a una specifica domanda sul BTP e lo spread italiano, hanno indicato che lo ritengono correttamente prezzato tra fattori negativi e positivi, citando tra i primi il rischio politico legato alle elezioni, anche se tutti i partiti si dichiarano pro-Europa, e tra i secondi il buon momento per l’integrazione europea di cui l’Italia ne beneficia. Per questo Amundi è neutrale sul BTP e vede anche possibili opportunità di acquisto, anche perché la BCE vuol chiaramente evitare la frammentazione.

PROSPETTIVA MIGLIORATA NEGLI USA


Per quanto riguarda il mercato USA, secondo Amundi la prospettiva è migliorata dopo i primi due trimestri di PIL negativo, i consumi tengono, le famiglie hanno cash per spese discrezionali, mentre anche l’occupazione sta tenendo bene mostrando che l’economia resta forte. Per cui viene scontato un atterraggio morbido, che è quello a cui punta la Fed.  Tassi dei Fed fund vicini al 4% per la prossima primavera sono stati largamente prezzati, ma non ancora i possibili tagli successivi dei tassi.

IL RUOLO DEI BOND NELLE FASI DI RALLENTAMENTO


Il mercato sembra pensare che l’inflazione USA possa rientrare nella prima parte del 2023, e i tassi a lungo sembrano vicini al picco. E in un’economia in rallentamento, sottolineano gli esperti di Amundi, i bond possono giocare un ruolo primario. Tra i segmenti specifici, il mercato del credito corporate non sta scontando una recessione, e gli spread degli High Yield restano sotto la media, per cui le condizioni finanziarie sul mercato del credito non sono poi così tirate.

PIU’ A BUON MERCATO DELLE AZIONI


Anche in Europa è il momento di tornare a guardare ai bond, che sono a livelli non visti da 10 anni, e non si muovono al rialzo solo i tassi reali ma anche quelli reali. Secondo Amundi è tempo di diversificare per posizionare il portafoglio contro l’inflazione. Il livello di debito è molto alto a livello globale, e serve altro debito per finanziare la transizione energetica e la riduzione delle disparità di reddito. Un'altra ragione è il raffronto con il dividend yield delle azioni, che vede oggi i bond molto più a buon mercato.

INTERESSE PER GLI EMERGENTI


In termini di segmento, Amundi raccomanda di essere cauti sugli asset a rischio, con la crescita sotto pressione soprattutto in Europa. Alla grande casa piacciono anche gli Emergenti, con una Cina molto anticiclica, per la sua politica monetaria espansiva, mentre il dollaro forte fattore di rischio. L’indicazione è diversificare su bond High Yield di qualità, come ad esempio in Brasile e Sud Africa, mentre gli Investment Grade appaiono più stabili.

VOLATILITÀ ALTA, MA MENO PER I BOND


In conclusione, secondo l’analisi di Amundi, stiamo entrando in una nuova era di alta volatilità, ma per bond sarà meno alta che per le azioni, con l’opportunità di ribilanciare il rischio.
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