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L'analisi

Indice S&P 500 sotto i quattromila punti? Secondo questo strategist è possibile

Mike Wilson (Morgan Stanley) invita alla cautela con l'inizio della pubblicazione delle trimestrali, meglio optare per titoli difensivi come beni primari, utilities e healthcare

di Redazione 20 Aprile 2022 12:49
financialounge -  mike wilson Morgan Stanley S&P 500

Noto per le sue posizioni ribassiste, Mike Wilson, strategist azionario Usa per Morgan Stanley, alla vigilia dell'inizio della stagione delle trimestrali ha dichiarato di vedere la possibilità che l'indice S&P 500 possa chiudere sotto i quattromila punti. Si tratterebbe di una correzione di oltre il 10%, visto che il principale indice di Wall Street ieri ha chiuso a quota 4.462 punti.

VIEW RIBASSISTA


La view "bearish" di Wilson è dettata principalmente dall'impatto dell'inflazione che, secondo l'esperto, rallenterà gli utili. "Solitamente l'inflazione è un fattore positivo perché aumenta i ricavi e fa crescere il Pil, ma ora sta distruggendo la domanda e quindi sarà un vento contrario per la crescita, perché fa aumentare i costi", ha detto Wilson a CNBC.

EFFETTO FED


L'altro fattore contrario alla crescita, secondo Wilson, è determinato dalle azioni della Fed che "iniziano a pesare sul mercato immobiliare e residenziale". Per queste ragioni, spiega Wilson, lo scenario più negativo tra quelli relativi alla crescita può ancora verificarsi: "Dopo gli utili è possibile che i mercati imbocchino la strada del ribasso. Un indice S&P 500 sotto i quattromila punti per noi è fair value perché sarebbe circa 17 volte gli utili, crediamo sia un multiplo generoso visto dove si trovano i rendimenti".

CRESCITA ECONOMICA RALLENTATA


Alla luce di queste valutazioni, Wilson ha spiegato di aver rafforzato il posizionamento difensivo sull'azionario. La scelta è caduta su utilities, consumi primari e healthcare. Qualche settimana fa lo stesso Mike Wilson aveva messo in guardia da un possibile rallentamento: "Rimanete orientati verso le azioni difensive: la crescita (dell’economia) si confermerà deludente". Le ultime valutazioni del Fondo Monetario Internazionale sembrano dare ragione alle valutazioni di Wilson. L'Fmi, infatti, ha rivisto al ribasso le stime sul Pil globale, con una crescita del 3,6% nel 2022 (-0,8% rispetto alla precedente) rallentata dagli effetti della guerra in Ucraina con impatti più pronunciati sull'economia europea.
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