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Messaggio di Draghi alla Cina: "No agli aiuti alla Russia, Pechino sostenga sforzi per la pace"

Il presidente del Consiglio italiano, in vista del Consiglio europeo di domani, ha ribadito la necessità che i cinesi non aiutino Mosca: "Contribuire in modo costruttivo allo sforzo internazionale di mediazione"

di Antonio Cardarelli 23 Marzo 2022 11:20
financialounge -  cina Mario Draghi Russia Ucraina Volodymyr Zelensky

Subito dopo il discorso del presidente ucraino Zelensky al Parlamento italiano, tenuto ieri 22 marzo, il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva preso una posizione chiara di sostegno all'Ucraina. Oggi, nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo, Draghi ha ribadito e rafforzato i concetti, rivolgendo un messaggio chiaro alla Cina.

MESSAGGIO ALLA CINA


"Lo sforzo diplomatico - ha detto Draghi - deve coinvolgere anche altri Paesi. In particolare, la Cina ricopre un ruolo di grande influenza nelle dinamiche geopolitiche e dinamiche di sicurezza globale. È fondamentale che l'Unione europea sia compatta nel mantenere aperti spazi di dialogo con Pechino, perché contribuisca in modo costruttivo allo sforzo internazionale di mediazione". "Il Vertice Ue-Cina del prossimo primo aprile - ha sottolineato - sarà un'occasione per sottolineare la nostra posizione. Dobbiamo ribadire la nostra aspettativa che Pechino si astenga da azioni di supporto a Mosca e partecipi attivamente e con autorevolezza allo sforzo di pace".

SOSTEGNO PER L'UCRAINA NELL'UE


Subito dopo l'intervento di Zelensky, lungamente applaudito dal Parlamento italiano, Mario Draghi aveva ribadito il sostegno dell'Italia all'Ucraina nel percorso di ingresso nell'Unione europea. "Il Consiglio Europeo riaffermerà anche il sostegno al percorso dell'Ucraina verso l'adesione all'Unione Europea", ha detto oggi Draghi. Lo stesso presidente del Consiglio, prendendo una posizione ancora più netta, ha affermato che l'Italia sosterrà la resistenza di Kiev con aiuti umanitari e armi.

SISTEMA DI DIFESA EUROPEO


In riferimento alla necessità di un esercito comune nell'Unione europea, secondo Draghi "è necessario sviluppare capacità militari adeguate per essere un fornitore di sicurezza credibile" passando attraverso un aumento della competitività e dell'integrazione dell'industria della difesa.
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