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Crisi energetica

Ecco come l’Italia ridurrà la dipendenza dal gas russo

Eurobond per finanziare le spese dell’energia, più gas dal Qatar e rinnovabili. Il ministro Cingolani: “La metà del gas importato dalla Russia sarà sostituita da altre fonti”

di Fabrizio Arnhold 8 Marzo 2022 14:58
financialounge -  crisi Ucraina energia Gas rinnovabili Russia

Ridurre il più possibile la dipendenza dalla Russia. L’Unione europea starebbe pensando a un bond “su vasta scala” per finanziare le spese dell’energia e della difesa. Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, infatti, citando fonti riservate, le autorità europee sono impegnate a mettere a punto un piano da presentare al prossimo summit di Versailles, in programma per il 10-11 marzo. Da definire ancora l’importo dell’operazione. “Per la metà dell’anno, circa la metà del gas importato dalla Russia sarà sostituita da altre fonti”, ha dichiarato il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.

LE FORNITURE ALTERNATIVE


Per sostituire il gas che arriva della Russia, che in Europa supera il 40% del fabbisogno, l’Ue si dovrebbe affidare a maggiori importazioni di gas liquefatto, come quelle in arrivo da Qatar: “L’Italia è al lavoro “per ridurre in tempi rapidi la sua dipendenza dal gas russo”, ha confermato il presiedente del Consiglio Mario Draghi, ieri a Bruxelles, prima di incontrare la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Ma non solo. Per sostituire il gas russo, saranno implementate anche forniture attraverso gasdotti alternativi a quelli di Mosca e sarà potenziata la produzione di rinnovabili.

FINO AL 46% DI GAS DALLA RUSSIA


Il ministro Cingolani ha ricordato che l’Europa importa “fino al 46% di gas dalla Russia” e che il gas “serve non solo per il riscaldamento ma anche per l’elettricità, è centrale. Per ridurre la dipendenza di importazione russa abbiamo bisogno di differenziare i Paesi che esportano da noi, poi incrementare tutte le altre sorgenti energetiche rinnovabili, biogas e idrogeno”. Cruciale anche l’efficientamento energetico che consentirebbe di risparmiare ulteriore energia.

IL BOND UE


Dalla Commissione europea non arrivano conferme ma neanche smentite sulle voci del lancio di bond europei per difesa ed energia. L’obiettivo principale, che sarà discusso e approfondito nel vertice dei leader Ue di giovedì e venerdì, è “l’eliminazione della dipendenza da petrolio, gas e carbone importati dalla Russia” attraverso “la diversificazione delle forniture”. Il lancio di Eurobond per le spese energetiche troverebbe l’appoggio della Francia.

GLI EFFETTI DELLO STOP DEL GAS RUSSO


Quanto peserebbe l’interruzione delle esportazioni di gas verso l’Europa? Per Goldman Sachs il Pil dell’area euro diminuirebbe di 2,2 punti percentuali nel 2022 rispetto alla previsione di base, con impatti significativi in Germania (-3,4 punti) e in Italia (-2,6 punti). Se non ci fossero ulteriori interruzioni dell’approvvigionamento per quest’anno, secondo la banca d’affari Usa gli aumenti del prezzo del gas pesereranno sulla crescita del Pil della zona Euro per 0,6 punti percentuali.
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