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Sguardo sui tassi

Generali Investments: nell'obbligazionario da preferire il credito corporate

Elisa Belgacem, Senior Credit Strategist di Generali Investments, prevede comunque ancora volatilità sul mercato del credito ed esprime una preferenza per gli High Yield rispetto al debito Investment Grade

di Virgilio Chelli 19 Febbraio 2022 10:00
financialounge -  corporate bond Elisa Belgacem Generali Investments obbligazionario

Gli spread del credito si sono ampliati in maniera piuttosto brusca durante nell’ultimo mese, in considerazione dell’inclinazione più da ‘falco’ della Bce, che porta a credere che gli acquisti di corporate bond potrebbero essere rivisti al ribasso nel secondo trimestre, con due rialzi dei tassi a settembre e a dicembre. La Fed ha già annunciato che si muoverà più velocemente nel Quantitative Tightening, dopo un rialzo dei tassi a marzo. Nel frattempo, i rendimenti di riferimento si sono inoltre mossi al rialzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

VOLATILITÀ IN AUMENTO NEL BREVE


A fronte di questo quadro, Elisa Belgacem, Senior Credit Strategist di Generali Investments, prevede che i rendimenti totali negativi segnati da inizio anno sia nel comparto Investment Grade che nell’High Yield in euro si tradurranno probabilmente in deflussi, aumentando ulteriormente la tendenza alle vendite. Ma osserva anche che il credito corporate ha resistito meglio rispetto al resto dello spazio obbligazionario, e questo potrebbe mitigare l’orientamento a ridurre il credito nell’allocazione globale. Secondo Belgacem aiuteranno anche componenti tecniche, come la minore offerta.

FONDAMENTALI FORTI, MENO EMISSIONI


Le emissioni sono state forti a gennaio, ma in generale l’esperta di Generali Investments crede che saranno inferiori di oltre il 10% ai livelli 2021 nell’Investment Grade europeo, dato che la liquidità delle aziende emittenti rimane a livelli record. Giocheranno a favore anche gli acquisti ancora elevati da parte della Bce finché continuerà il Quantitative Easing, fino ad agosto secondo lo scenario di Generali Investments. Quindi tassi più alti non metteranno alla prova a breve termine i fondamentali aziendali, rimasti forti nei risultati aziendali del quarto trimestre, nonostante le turbolenze legate all’inflazione.

SUPPORTO AL SETTORE BANCARIO


Secondo Belgacem le trimestrali continueranno a fornire supporto al settore bancario, energetico e dei materiali, che mostrano un incremento particolarmente forte degli utili. L’esperta di Generali Investments si aspetta anche che il tasso di insolvenza resti inferiore al 2% nel 2022, ben sotto il livello pre-pandemico del 3,3%, per cui si continuano a vedere più rising stars che fallen angels, vale a dire più revisioni dei rating creditizi al rialzo piuttosto che al ribasso, anche in questo caso nonostante un trend meno forte rispetto al 2021.

IL SUPPORTO DELLA FLESSIBILITÀ DELLA BCE


La volatilità nel mercato del credito resterà elevata nelle prossime settimane, ma secondo l’esperta di Generali Investments gli attuali livelli di spread incorporano già la riduzione degli acquisti di corporate bond da parte della Bce a metà del 2022, prevedendo in media spread molto piatti fino a fine anno. A differenza del 2018, il contesto macro offre molto più supporto con gli spread altamente correlati al ciclo. Inoltre, i re-investimenti dei programmi PEPP e APP della Bce possono essere allocati in maniera flessibile, indicando che la banca centrale potrebbe restare acquirente netto di credito anche dopo il tapering, se necessario.


CREDITO EUROPEO PREFERITO A QUELLO USA


A fronte di questo quadro, Generali Investments resta neutrale sull’Investment Grade rispetto all’High Yield, il cui beta più elevato sarà controbilanciato da un carry più marcato e dalla duration più breve. Inoltre, continua a preferire il credito europeo a quello USA, sulla scia di una normalizzazione monetaria più lenta. Sovrappesa anche i bond finanziari rispetto ai non-finanziari, che non dovrebbero ricevere più il supporto diretto dagli acquisti della Bce, mentre i primi beneficeranno largamente della redditività più elevata indotta da tassi più alti. Continua infine a favorire il rischio credito rispetto al rischio duration e preferisce i bond con rating BBB e BB, gli ibridi aziendali e gli Additional Tier 1.
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