Le Borse europee iniziano in rosso la giornata di contrattazioni, dopo le parole del presidente della Fed, Jerome Powell, che ha confermato un
primo rialzo dei tassi a marzo, delineando una stretta di politica monetaria che preoccupa gli investitori. A Milano il
Ftse Mib in apertura segna -1,25%, il
Dax di Francoforte -1,66%, il
Cac 40 di Parigi -1,41%, l’
Ibex 35 di Madrid -1,24% e il
Ftse 100 di Londra -1,00%. Pesante rosso per la Borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei che chiude a -3,1%.
STRETTA MONETARIA IN ARRIVO
Le decisioni comunicate ieri al termine del Fomc, tutto sommato sono state in linea con quanto era previsto. In numero uno della Fed, Powell, si è però rivelato più falco di quanto stimato parlando dei
rischi dell’inflazione, e prevedendo un ritiro degli stimoli monetari costante e più rapido delle attese.
ATTESI CINQUE RIALZI DEI TASSI
Gli osservatori si attendono ora non più quattro ritocchi ai tassi bensì cinque nel corso del 2022. Il rischio è che la
pressione sui prezzi e il ritiro degli stimoli possano influire negativamente sugli
utili aziendali. Soffrono i listini asiatici, con i listini dell’area Asia-Pacifico che hanno toccato i minimi da 14 mesi. La Corea del Sud entra ufficialmente nel “mercato Orso”, con un crollo del 20% rispetto ai recenti massimi.
RALLENTA IL PETROLIO
Il prezzo del petrolio è in calo, con il
Brent che, dopo aver superato ieri quota 90 dollari al barile per la prima volta dal 2014, viene scambiato a 89,59 dollari (-0,39%). Il
Wti cede lo 0,47%, con un barile scambiato a 86,96 dollari. Si rafforza il dollaro, indicato a 1,1210 per un euro. Lo
spread apre in calo a 137 punti base.