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Columbia Threadneedle: “Prospettive discrete sull’azionario con utili in crescita del 10%”

Per Toby Nangle (Columbia Threadneedle Investments) è incoraggiante l'andamento delle aziende che stanno apportando cambiamenti dirompenti nel panorama economico. Petrolio sopra i 100 dollari nel 2022

di Leo Campagna 18 Gennaio 2022 14:09
financialounge -  azioni Columbia Threadneedle Investments daily news Toby Nangle utili

I rendimenti azionari sono il risultato di diversi fattori: dividendi, aspettative sulla futura capacità di generazione degli utili e il prezzo che, nel tempo, gli investitori sono disposti a pagare per il potenziale di generazione di utili e per le valutazioni di mercato in funzione dei livelli dei tassi di interesse. Quest’ultimo fattore, di solito, è quello che tende a dominare i rendimenti sul breve termine, ma sul lungo periodo ciò che conta davvero è la capacità di generare profitti.

TITOLI GROWTH STATUNITENSI


“I titoli azionari che si impennano in Borsa senza che si possa apprezzare una percettibile variazione del potere di generazione degli utili non mi attraggono. Al contrario, mi intrigano gli aumenti significativi della capacità di generare utili non premiati dal mercato”, fa sapere Toby Nangle, Responsabile globale asset allocation di Columbia Threadneedle Investments. Il manager, analizzando quanto accaduto sui listini internazionali nel 2021, segnala che l’unico segmento importante che non abbia subito un’erosione delle valutazioni a doppia cifra è quello dei titoli growth statunitensi.

UNA DISPERSIONE DELLE VALUTAZIONI


Il P/E prospettico (cioè il rapporto prezzo corrente su utili attesi a 12 mesi) scambia infatti a oltre due deviazioni standard sopra la media a 15 anni. “Constatiamo una dispersione delle valutazioni nei principali mercati insolitamente significativa, il che indica come le dichiarazioni che generalizzano, affermando che le azioni appaiono onerose o convenienti, siano ancora meno applicabili che mai”, puntualizza Nangle.

LA TRANSITORIETÀ O MENO DELL’INFLAZIONE


Ovviamente, ammette lo stesso manager, le valutazioni elevate costituiscono a medio termine uno snodo cruciale per le performance di alcuni mercati. “La sfida delle valutazioni azionarie rappresenta una delle tre prove principali con cui sono alle prese i mercati globali (in assenza di sconvolgimenti politici), tutte tra loro interconnesse: le altre due sono il modo in cui il Covid-19 continua ad impattare sull’attività economica e la transitorietà o meno dell’inflazione”, riferisce il manager.

PREZZO DEL PETROLIO AL DI SOPRA DEI 100 DOLLARI NEL 2022


A questo proposito Nangle ritiene che la dinamica deflazionistica legata allo sblocco delle catene di approvvigionamento non porterà ad un’inflazione su livelli troppo bassi per tre fattori che premeranno sui prezzi al consumo. Nello specifico, argomenta il manager, il team Commodity di Columbia Threadneedle si aspetta che il prezzo del petrolio nel 2022 si attesti al di sopra dei 100 dollari, mentre il rialzo dei prezzi dei metalli di base sarà alimentato dalla domanda legata alla transizione verso la neutralità carbonica. Nel frattempo, le pressioni al rialzo su salari e affitti proseguiranno in tutte le economie sviluppate.

MINORI STIMOLI MONETARI E FISCALI


Sul fronte della ripresa, aggiunge il manager, è probabile che la crescita rallenti durante l’anno. Tuttavia, lo slancio economico legato alla ripresa dalla pandemia e i livelli ancora elevati di risparmio delle famiglie accumulato negli ultimi due anni, dovrebbero essere sufficienti ad evitare che i minori stimoli monetari e fiscali trascinino l’economia in recessione. “Alla luce di queste considerazioni e delle informazioni ricavate dagli analisti azionari e obbligazionari bottom-up di Columbia Threadneedle a contatto quotidiano con le aziende, prevedo una crescita degli utili nell’ordine del 10%”, spiega Nangle.

UNO SCENARIO DIVERSO DA QUELLO BASE


Il manager riconosce che uno scenario diverso da quello base (che prevede un calo dell’inflazione) comporterebbe una penalizzazione soprattutto per le azioni e per le obbligazioni a lunga scadenza. Questo perché, se i prezzi al consumo dovessero rivelarsi persistentemente elevati, sarebbe probabile un aumento concertato dei tassi d’interesse delle banche centrali per frenarla.

PROSPETTIVE DISCRETE


“Tuttavia, intravedo prospettive discrete alla luce della combinazione di un’espansione degli utili modesta e valutazioni contenute in alcuni mercati. Inoltre è incoraggiante la crescita strutturalmente elevata per le aziende che stanno apportando cambiamenti dirompenti nel panorama economico, anche se con valutazioni più impegnative”, conclude il Responsabile globale asset allocation di Columbia Threadneedle Investments.
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