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Politica monetaria

Fed, Bce e BoE: ecco cosa aspettarsi dalle banche centrali nel 2022

Mark Holman, CEO di TwentyFour Asset Management (gruppo Vontobel) illustra le probabili mosse delle tre principali banche centrali per il prossimo anno

di Leo Campagna 11 Dicembre 2021 15:00
financialounge -  banche centrali Mark Holman politica monetaria Vontobel

Un primo aumento dei tassi USA a settembre seguito da un secondo prima della fine del 2022, con il limite superiore del tasso dei fondi federali allo 0,75%. Nella zona euro, invece, tasso di deposito negativo di 50 punti base anche nel 2022 ma con i tassi dei Bund a 10 anni che dovrebbero attestarsi allo zero alla fine del prossimo anno. La BoE, infine, potrebbe decidere già il prossimo 16 dicembre un aumento del tasso base allo 0,25%, con altri tre aumenti di 25 punti base nel 2022, portando il tasso di base all'1,0% entro la fine dell'anno.

IL RITMO DEL TAPERING AUMENTERÀ ALLA RIUNIONE DEL 15 DICEMBRE


Sono queste, in estrema sintesi, le previsioni formulate da Mark Holman, CEO di TwentyFour Asset Management (gruppo Vontobel) su cosa aspettarsi nel 2022 dalle banche centrali. Entrando nei dettagli, il manager teme che la Fed possa trovarsi ad agire in ritardo rispetto al trend inflattivo. “Non escludiamo che il ritmo del tapering – riduzione degli acquisti di asset sul mercato - aumenterà alla riunione del 15 dicembre e terminerà con la riunione di marzo, dando così alla Fed la flessibilità di cui ha bisogno per alzare i tassi prima se si dovesse trovare di fronte a un tasso di disoccupazione in rapido calo” riferisce Holman.

TASSO DEI FONDI FEDERALI USA ALLO 0,75%


Se così fosse, la fine degli acquisti di asset a marzo lascerebbe la porta aperta per un aumento dei tassi a giugno, se necessario. “Tuttavia riteniamo probabile che il primo aumento avvenga a settembre e che sia seguito da un secondo prima della fine dell'anno, che porterebbe il limite superiore del tasso dei fondi federali allo 0,75%. Dal momento che l'inasprimento della politica della Fed di solito mette pressione al rialzo sulla curva dei rendimenti, il CEO di TwentyFour Asset Management reputa molto improbabile che i rendimenti dei Treasury a 10 anni scendano sotto il 2% entro la fine del 2022.

UN ALTRO ANNO DI PERDITE PER I TREASURY A LUNGO TERMINE


“In realtà, la nostra previsione di consenso è del 2,10%, il che significherebbe un altro anno di perdite per i possessori di Treausry a lungo termine” commenta Holman. Infatti, se i tassi di interesse salgono, i prezzi dei bond, che si muovono in direzione opposta, scendono: una dinamica che sconsiglia agli investitori questo rischio.

BCE, TRA PEPP E APP


Passando alla zona euro, Holman considera probabile che la Bce mantenga il suo tasso di deposito negativo nel 2022 a 50 punti base. “Più complicato ipotizzare le mosse relative al programma di acquisto di emergenza pandemico (PEPP), e del precedente programma di acquisto di asset (APP)” sottolinea il CEO di TwentyFour Asset Management . Secondo il quale le diverse dinamiche potrebbero spingere il rendimento del Bund a 10 anni, che attualmente è negativo per 29 punti base, allo zero entro la fine del 2022, con una perdita nell'anno solare di circa il 3% per i possessori di tali titoli.

TASSO BASE UK ALL’1,0% ENTRO LA FINE DEL 2022


Infine, il Regno Unito e la Banca d'Inghilterra, la previsione più difficile secondo Holman. Il manager ipotizza che il prossimo 16 dicembre nella riunione della BoE venga annunciato un incremento del tasso di base allo 0,25%, seguito da altri tre aumenti di 25 punti base nel 2022, portando il tasso di base all'1,0% entro la fine dell'anno. Il quantitative easing sarà completato entro la fine di quest'anno, con un portafoglio di 875 miliardi di sterline in gilt e 20 miliardi di sterline in obbligazioni societarie. “Anche in questo ambito, il possesso di gilt dovrebbe comportare rendimenti negativi, con i titoli di stato a 10 anni che passeranno dallo 0,99% all'1,40% entro la fine del 2022” conclude, il CEO di TwentyFour Asset Management.
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