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Diasorin svetta in Borsa, la variante sudafricana risparmia i farmaceutici

Il Covid continua a spaventare i mercati europei, con vendite generalizzate. In controtendenza il leader italiano della diagnostica di laboratorio che si avvicina ai record storici

di Virgilio Chelli 26 Novembre 2021 12:54
financialounge -  Big Pharma Borsa Italiana Diasorin farmaceutico mercati Recordati

In controtrend a Piazza Affari il titolo Diasorin, la società italiana leader nell’immuno-diagnostica, che balza in avanti e si avvicina ai record storici messi a segno a maggio 2020 oltre quota 200 euro. Esperti, investitori e mercati temono che la nuova variante possa mostrare resistenze ai vaccini e andare così a pregiudicare potenzialmente l’uscita dai lockdown e la piena ripartenza delle economie, proprio il fattore che aveva fatto da carburante alla poderosa avanzata dei listini Ma l’ondata di vendite che si è abbattuta prima in Asia e poi in Europa sembra risparmiare almeno in parte i farmaceutici, e non solo a Milano.

VICINA AI MASSIMI STORICI


Anzi, proprio la necessità di nuovi trattamenti medici favorisce ovviamente determinati titoli del comparto, e in particolare quelli concentrati sulla diagnostica del Covid come nel caso di Diasorin, che con il balzo messo a segno in mattinata consolida un recupero già avviato da alcune sedute e punta verso quota quota 200 euro, poco sotto il livello di 209 euro, il massimo storico registrato a maggio 2020, quando finito il primo lockdown la domanda di tamponi era iniziata a decollare. Sempre nel comparto farmaceutico, a Piazza Affari Recordat limita le perdite a mentre in Europa a livello settoriale è il migliore.

FARMACEUTICI BENE ANCHE IN ASIA


Anche sui mercati asiatici, pesanti nell’ultimo giorno della settimana proprio sulle notizie riguardanti la variante sudafricana del Covid, i titoli farmaceutici hanno performato meglio del resto del mercato, che invece è affondato sotto la pressione delle vendite, con rialzi tra l’uno e il cinque per cento. In India, l’indice Nifty Pharma ha registrato un rialzo dell’1,42% con ben 17 dei 20 componenti in territorio positivo, nonostante il Sensex, indice di riferimento del mercato della seconda superpotenza asiatica, abbia sofferto perdite che hanno sfiorato in 3%. Tra i migliori anche alcuni grandi nomi come Pfizer.

LE PRESE DI BENEFICIO ERANO GIÀ PARTITE


L’ondata di vendite che si è abbattuta sulle azioni globali nell’ultimo giorno di una settimana che a Wall Street è stata ‘accorciata’ dalla festività del Thanksgiving di ieri, sembra un’accelerazione di un movimento del mercato iniziato già prima della notizia sulla pericolosa nuova variante del Covid. Diverse grandi case stanno infatti iniziando a parlare di correzione dopo la corsa a perdifiato degli ultimi 18 mesi, che ha portato alcuni multipli, specialmente nei settori che hanno maggiormente beneficiato della pandemia, a gonfiarsi a livelli ritenuti da alcuni pericolosi. Prima della variante sudafricana, lo stimolo alle prese di beneficio era arrivato con la conferma di Powell alla guida della Fed, nel timore che possa decidere di accelerare il tapering, vale a dire la riduzione degli acquisti.
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