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Focus sull'inflazione

AllianzGI: “Perché gli utili sostengono il mercato azionario”

Per Allianz Global Investors i riflettori dei mercati saranno puntati sui numerosi indicatori economici previsti per la prossima settimana. Tra gli altri i PMI per gli USA, l’Area Euro e il Regno Unito, tutti attesi martedì

di Leo Campagna 20 Novembre 2021 10:00
financialounge -  AlianzGI Anne-Katrin Petersen inflazione investimenti

Il 2021 è stato finora un anno positivo per le asset class rischiose come le azioni. Nonostante molte Borse siano sui massimi, l’impressione è che gli atteggiamenti, battezzati “TINA” (There Is No Alternative - non c’è alternativa ) e “FOMO” (Fear Of Missing Out -paura di perdere l’occasione) continuino a prevalere e tendono a limitare il potenziale di ribasso.

BUY THE DIP


“Sembra che gli investitori siano propensi a vedere ogni correzione come un’opportunità di acquisto (“Buy the dip”). Il 65% degli investitori professionali partecipanti all’indagine di Bank of America si attende un boom e il 61% ritiene che l’impennata dell’inflazione abbia carattere transitorio” specifica Anne-Katrin Petersen, Vice President, Global Economics di Allianz Global Investors. Tuttavia, i mercati finanziari non potranno ignorare un contesto macroeconomico via via meno favorevole.

IL TASSO D’INFLAZIONE USA PIÙ ALTO DAL 1990


A cominciare dalla crescita. Se è vero che a metà 2021 il PIL globale è tornato ai livelli pre-pandemia, è altrettanto vero che la crescita mondiale tra il 3% e il 3,25% (annualizzato) nel terzo trimestre ha deluso le attese. In parallelo i prezzi al consumo negli USA (la prima economia al mondo) sono balzati al 6,2% anno su anno ad ottobre, il tasso di inflazione più alto dal 1990. Un trend che ha visto numerose banche centrali, tra cui la Federal Reserve (“Fed”) USA, iniziare a ridimensionare i piani di emergenza varati dallo scoppio della pandemia.

NUMEROSI INDICATORI ECONOMICI


“Per i mercati saranno importanti i numerosi indicatori economici previsti per la prossima settimana. Tra gli altri i PMI per gli USA, l’Area Euro e il Regno Unito, tutti attesi martedì” fa sapere Petersen. Dopo un terzo trimestre deludente, l’attività delle due superpotenze economiche (USA e Cina), sembra riprendere slancio. I consumi privati, che contribuiscono per circa due terzi al PIL USA, continuano ad essere sostenuti dalla solidità del mercato del lavoro: i dati su spesa e reddito personali saranno resi noti mercoledì. “L’aumento dei casi di Covid-19 in Europa potrebbe tuttavia alimentare il rischio di ribasso a breve. Lunedì ne sapremo di più sulla fiducia di consumatori, mentre martedì sarà la volta dell’indice Ifo della fiducia delle imprese in Germania” specifica la manager di AllianzGI.

LA COLONNA PORTANTE DEL MERCATO AZIONARIO


In tutti i casi Petersen ritiene possibile una crescita globale superiore al potenziale nei trimestri a venire, con ricadute positive sulla solidità degli utili societari, che rappresentano la colonna portante del mercato azionario. “In ogni caso, una prosecuzione della crescita degli utili a ritmi analoghi a quelli visti nel 2021 appare improbabile, mentre i margini di profitto potrebbero risentire delle persistenti pressioni rialziste sui costi. Questo suggerisce agli investitori un approccio selettivo nelle proprie decisioni di investimento a livello geografico e settoriale” puntualizza la manager.

I POTENZIALI RISCHI DI RIBASSO


Anche perché ci si chiede se e in che misura verrà messa in discussione la convinzione che l’inflazione sia “persistentemente transitoria” supportata dalla Fed. Inoltre, non si potranno ignorare né i potenziali rischi di ribasso derivanti da pandemia (mutazioni del virus, lentezza dell’avanzamento delle campagne vaccinali in alcuni Paesi), e nemmeno i persistenti problemi e colli di bottiglia lungo le filiere e potenziali errori sul fronte monetario o fiscale. “A livello mondiale la politica monetaria resta piuttosto accomodante ma i rischi inflazionistici a medio termine appaiono sottovalutati: aumentano pertanto le probabilità di inasprimenti troppo timidi o troppo in ritardo” conclude la Vice President, Global Economics di Allianz Global Investors.
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