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Energy crunch

I tedeschi bloccano il gasdotto russo

La tedesca Federal Networks Agency ha annunciato la sospensione temporanea del processo di approvazione per il Nord Stream 2, il controverso gasdotto tra Russia e Germania. E il prezzo del gas aumenta del 12%

di Fabrizio Arnhold 16 Novembre 2021 17:08
financialounge -  Energy crunch gasdotto Gazprom Nord Stream 2

I prezzi del gas continuano a salire. La tedesca Federal Networks Agency ha annunciato la sospensione temporanea del processo di approvazione per il Nord Stream 2, il controverso gasdotto tra Russia e Germania, tirando in ballo un ostacolo legale. Il prezzo del gas fa un balzo e tocca i massimi da tre settimane.

LA CERTIFICAZIONE


Prima della messa in servizio serve la certificazione. E il via libera al Nord Stream 2 “è possibile solo se l’operatore è organizzato secondo una forma giuridica di diritto tedesco”, ha spiegato l’autorità in una nota. Il gasdotto che collega la Germania alla Russia attraverso il Mar Baltico è strategico in un momento di carenza di energia.

PREZZI ALLE STELLE


Il prezzo del gas naturale schizza all’insù, toccando i massimi da tre settimane in Europa, a causa delle preoccupazioni sulle forniture russe alla luce del possibile ritardo sull’ultimazione del gasdotto Nord Stream 2. I future con consegna a un mese hanno messo a segno un balzo del 12%, a 88,82 euro per magawattora. A spingere al rialzo i prezzi, inoltre, c’è anche lo stop alla produzione di un giacimento in Norvegia per problemi tecnici.

IL PROGETTO
Il gasdotto Nord Stream 2 aveva già fatto molto discutere nelle scorse settimane. Il progetto, guidato dal gigante russo Gazprom, ha dovuto superare la resistenza degli Stati Uniti e dell’Ucraina, tra gli altri. La crisi energetica post Covid ha reso necessario un aumento delle forniture russe.

LE NORME UE


Il regolatore tedesco, però, ha richiesto il mese scorso all’operatore del gasdotto di garantire che non avrebbe infranto le regole della concorrenza. Resta da definire l’aspetto legato alle normative europee che richiedono che i proprietari dei gasdotti siano diversi dai fornitori di gas per non intaccare la concorrenza.
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