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Mercato del credito, l’incertezza impone prudenza
In un commento titolato “Restiamo umili” , Robeco avverte che i mercati scontano la ripresa economica ma non le incertezze future, perché lo stimolo fiscale è destinato a attenuarsi prima in Cina e poi in USA
7 Luglio 2021 20:30

La riapertura delle economie ha creato notevoli distorsioni e persino famosi economisti e banchieri centrali stanno cambiando idea, mostrandosi titubanti. Meglio restare umili e prudenti, anche se alcune cose sono chiare: salvo incidenti gli Stati Uniti dovrebbero chiudere il 2021 con una crescita del PIL nominale del 10%, l’espansione della produzione sembra al culmine e l’impulso fiscale è destinato ad attenuarsi prima in Cina e poi negli USA, il che significa che i mercati scontano l’attuale ripresa, ma non l’incertezza futura. Lo sottolinea un commento di Robeco sull’outlook del credito titolato appunto ‘Restiamo umili’, a cura di Sander Bus e Victor Verberk, co-responsabili del team sul credito di Robeco.
Negli ultimi 16 mesi i governi hanno assunto poteri straordinari e alcuni leader potrebbero essere tentati di mantenere un ruolo dominante anche dopo il Covid. Le imposte sulle società, la pianificazione centrale e l’interferenza nel libero mercato sembrano diventati argomenti di discussione dopo l’era ‘neoliberista’ degli ultimi quarant’anni, mentre alcune grandi mega cap dominanti sembrano destinate a un giro di vite. Intanto, prosegue l’analisi dei due esperti di Robeco, al fattore lavoro potrebbe andare una fetta più grande della torta del PIL, a scapito di margini e profitti. Le prospettive d’inflazione a lungo termine sono incerte, mentre l’era post-Covid può determinare un cambiamento sostanziale in molti trend sottostanti.
Con gli spread vicini ai minimi storici, secondo gli esperti di Robeco sembra ragionevole mantenere un posizionamento prudente. Per il credito si prospetta un anno piatto o molto probabilmente ribassista, con la dispersione tra emittenti ai minimi storici, poiché la marea ha sollevato tutte le barche, e le obbligazioni a basso rating non offrono più una remunerazione adeguata del rischio. Per questo Robeco continua a privilegiare emittenti di qualità, osservando che la Fed è diventata un po’ più aggressiva e i mercati saranno molto sensibili a un eventuale cambiamento permanente di tono.
Secondo gli esperti di Robeco, comunque, non bisogna “agitarsi troppo” per l’inflazione, non prevedendo un ritorno agli anni ’70, perché è uno scenario da escludere considerando il progresso tecnologico, le leggi del vantaggio comparato, l’arbitraggio sul costo del lavoro, la ricerca del profitto nel settore privato, le dinamiche demografiche occidentali e il minor potere dei lavoratori. Per quanto riguarda il ciclo, i fondamentali dicono che l’attuale fase della ripresa non potrebbe essere migliore, visto che siamo solo nei primi trimestri successivi alla recessione.
Secondo l’analisi di Robeco, questo scenario è però già ampiamente previsto, gli ultimi mesi sono stati moderatamente positivi in termini di extra-rendimento nei mercati del credito, avvalorando l’idea che le performance future, ponderate in base alla probabilità, hanno subìto un ulteriore deterioramento. Bus e Verberk si aspettano un anno piatto o ribassista per il credito, con il primo dei due esiti visto come migliore e più probabile: alla luce degli attuali livelli di spread, il costo di mantenere un modesto sottopeso sul beta è estremamente basso, mentre i livelli di breakeven sono diminuiti notevolmente.
Il tema delle riaperture ha fatto il suo corso, e persino settori ad alto rischio come linee aeree, crociere o tempo libero sono tornati ai livelli pre-Covid. Il credito dei Mercati Emergenti non ha partecipato pienamente al rally e mantiene un maggior potenziale di rialzo, anche se alcuni emittenti sovrani come Argentina o Turchia hanno qualche difficoltà. A livello globale, Robeco continua a trovare situazioni idiosincratiche nei corporate bond e nei titoli finanziari, che giustificano l’assunzione di posizioni lunghe.
Quanto alle valutazioni, la conclusione dei due esperti di Robeco è che il margine di errore si è assottigliato nuovamente. Il rapporto di maggio della Fed sulla stabilità finanziaria ha evidenziato che in molti mercati le valutazioni sono ora vulnerabili a un deterioramento della propensione al rischio, il che non fa che ricordare, ancora una volta, l’importanza di aspettarsi sempre l’imprevisto, perché è così che funzionano i mercati.
SVOLTA DOPO L’ERA NEO-LIBERISTA
Negli ultimi 16 mesi i governi hanno assunto poteri straordinari e alcuni leader potrebbero essere tentati di mantenere un ruolo dominante anche dopo il Covid. Le imposte sulle società, la pianificazione centrale e l’interferenza nel libero mercato sembrano diventati argomenti di discussione dopo l’era ‘neoliberista’ degli ultimi quarant’anni, mentre alcune grandi mega cap dominanti sembrano destinate a un giro di vite. Intanto, prosegue l’analisi dei due esperti di Robeco, al fattore lavoro potrebbe andare una fetta più grande della torta del PIL, a scapito di margini e profitti. Le prospettive d’inflazione a lungo termine sono incerte, mentre l’era post-Covid può determinare un cambiamento sostanziale in molti trend sottostanti.
ABITUARSI AI NUOVI TONI DELLA FED
Con gli spread vicini ai minimi storici, secondo gli esperti di Robeco sembra ragionevole mantenere un posizionamento prudente. Per il credito si prospetta un anno piatto o molto probabilmente ribassista, con la dispersione tra emittenti ai minimi storici, poiché la marea ha sollevato tutte le barche, e le obbligazioni a basso rating non offrono più una remunerazione adeguata del rischio. Per questo Robeco continua a privilegiare emittenti di qualità, osservando che la Fed è diventata un po’ più aggressiva e i mercati saranno molto sensibili a un eventuale cambiamento permanente di tono.
NON AGITARSI TROPPO PER L’INFLAZIONE
Secondo gli esperti di Robeco, comunque, non bisogna “agitarsi troppo” per l’inflazione, non prevedendo un ritorno agli anni ’70, perché è uno scenario da escludere considerando il progresso tecnologico, le leggi del vantaggio comparato, l’arbitraggio sul costo del lavoro, la ricerca del profitto nel settore privato, le dinamiche demografiche occidentali e il minor potere dei lavoratori. Per quanto riguarda il ciclo, i fondamentali dicono che l’attuale fase della ripresa non potrebbe essere migliore, visto che siamo solo nei primi trimestri successivi alla recessione.
SCENARIO POSITIVO MA SCONTATO
Secondo l’analisi di Robeco, questo scenario è però già ampiamente previsto, gli ultimi mesi sono stati moderatamente positivi in termini di extra-rendimento nei mercati del credito, avvalorando l’idea che le performance future, ponderate in base alla probabilità, hanno subìto un ulteriore deterioramento. Bus e Verberk si aspettano un anno piatto o ribassista per il credito, con il primo dei due esiti visto come migliore e più probabile: alla luce degli attuali livelli di spread, il costo di mantenere un modesto sottopeso sul beta è estremamente basso, mentre i livelli di breakeven sono diminuiti notevolmente.
QUALCHE POTENZIALE ANCORA NEGLI EMERGENTI
Il tema delle riaperture ha fatto il suo corso, e persino settori ad alto rischio come linee aeree, crociere o tempo libero sono tornati ai livelli pre-Covid. Il credito dei Mercati Emergenti non ha partecipato pienamente al rally e mantiene un maggior potenziale di rialzo, anche se alcuni emittenti sovrani come Argentina o Turchia hanno qualche difficoltà. A livello globale, Robeco continua a trovare situazioni idiosincratiche nei corporate bond e nei titoli finanziari, che giustificano l’assunzione di posizioni lunghe.
VALUTAZIONI DIVENTATE VULNERABILI
Quanto alle valutazioni, la conclusione dei due esperti di Robeco è che il margine di errore si è assottigliato nuovamente. Il rapporto di maggio della Fed sulla stabilità finanziaria ha evidenziato che in molti mercati le valutazioni sono ora vulnerabili a un deterioramento della propensione al rischio, il che non fa che ricordare, ancora una volta, l’importanza di aspettarsi sempre l’imprevisto, perché è così che funzionano i mercati.
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