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Casa, ecco perché nei prossimi mesi fare un mutuo costerà di più
L’inflazione in crescita potrebbe, a lungo andare, avere un impatto anche sul costo del finanziamento. I tassi di interesse per chi sceglie una rata variabile restano ai minimi storici ma gli italiani preferiscono il tasso fisso (95%)
di Fabrizio Arnhold 14 Maggio 2021 14:06
Mutui più cari. Il costo di un finanziamento per l’acquisto di una casa, infatti, cresce ancora. A marzo i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, hanno toccato il valore dell’1,72%. I dati sono quelli diffusi nel rapporto “Banche e moneta: serie nazionali”, pubblicato ogni mese dalla Banca d’Italia. C’è da dire, comunque, che i tassi restano ai minimi storici. A fine 2007, come ricordato dall’Abi, all’inizio della crisi finanziaria, il tasso medio applicato per un mutuo era del 5,72%.
La risalita dei tassi dei mutui, però, potrebbe essere solo all’inizio. Tutta colpa dell’inflazione che, in queste settimane, è in crescita e sta spaventando i mercati finanziari. Vale la pena fare una piccola precisazione per spiegare come l’inflazione possa influenzare il costo del mutuo. Se salgono i prezzi al consumo, una delle prime conseguenze possibili è l’aumento del tasso di interesse dei titoli di Stato. Proprio come sta accadendo negli Stati Uniti. Il trend si comincia ad osservare anche in Italia, con l’ultima asta di Btp a 30 anni che ha fatto registrare un rendimento superiore al 2%.
Se l’inflazione dovesse superare il target definito dalla Banca centrale europea, che lo ha fissato al 2% nei prossimi anni, e restare sopra questo livello a lungo, allora la Bce potrebbe decidere di intervenire, mettendo mano ai tassi di interesse che aumenterebbero. Inevitabilmente questa mossa implicherebbe anche delle conseguenze sui tassi di interesse applicati ai prestiti erogati dalle banche. Chi sceglie oggi il tasso fisso, ad ogni modo, si mette al riparo da futuri ed eventuali aumenti della rata da rimborsare.
Secondo i dati dell’Osservatorio di MutuiOnline.it, quello attuale continua ad essere un buon momento per sottoscrivere un mutuo e per comprare casa. Dalle rilevazioni, infatti, emerge che i tassi variabili ad aprile 2021 sono ai minimi storici (0,71% in media per mutui a 20-30 anni), e i tassi fissi sono solo in leggero rialzo (1,12% ad aprile 2021 rispetto a 0,90% a gennaio) a causa dell’aumento dell’Eurirs, ma continuano a mantenersi significativamente sotto i dati pre 2020 (1,53% nel 2019).
Nonostante i tassi variabili di aprile siano ai minimi storici, chi compra una casa e chiede un mutuo alla banca, preferisce di gran lunga il tasso fisso (95% delle nuove erogazioni). Sempre secondo l’analisi dell’Osservatorio di MutuiOnline.it, cresce l’importo richiesto. Gli italiani, infatti, grazie agli ottimi tassi si impegnano con importi più alti rispetto al passato: le richieste di mutuo sopra i 200mila euro passano dall’11,1% del mix nel 2020 al 12,8% nel 2021 (+15%), confermate anche da un aumento delle erogazioni per tali mutui nel trimestre corrente. Continua ad aumentare il valore medio dei mutui erogati (141mila euro, ai massimi dal 2010).
La prima considerazione da fare per chi chiede un mutuo, definito importo e durata, è capire quale sia il tasso più conveniente. E non esistono solo mutui a tasso fisso o variabile. L’offerta prevede, per esempio un mutuo con cap, ossia con un tasso variabile ma con un massimo di rata mensile che non può essere superata. C’è anche l’opzione del tasso variabile ma a rata costante: in questo caso, se i tassi dovessero salire, si pagherà sempre la stessa rata ma si allungherà il piano di ammortamento del prestito. Il tasso misto, infine, consente di iniziare a rimborsare le rate con un tasso fisso, per poi poter cambiare con un tasso variabile dopo alcuni anni, nel caso risultasse più conveniente. La scelta dipende da molti fattori, da valutare magari con l’aiuto di un consulente esperto.
Tra le ultime novità in fatto di finanziamenti per l’acquisto della casa, c’è anche il mutuo green. Secondo l’analisi di Facile.it e Mutui.it, nel corso degli ultimi 9 mesi, quasi tre richiedenti su cento hanno presentato domanda per ottenere un finanziamento “verde” per l’acquisto o la ristrutturazione della casa. Ma cosa cono i mutui green? Secondo la definizione elaborata dalla Commissione Ue, insieme alla European Mortgage Federation, sono prodotti destinati a finanziare l’acquisto o la costruzione di abitazioni che abbiano elevate prestazioni energetiche (classe A o B) o a sostenere interventi di riqualificazione che consentano un miglioramento di almeno il 30 per cento delle prestazioni energetiche dell’edificio.
Chi decide di richiedere un mutuo ecosostenibile, può beneficiare di una serie di vantaggi. In Italia, le banche che offrono finanziamenti green per l’acquisto o la ristrutturazione della casa propongono anche dei vantaggi per il richiedente. Tra i più convenienti, c’è lo sconto sul tasso di interesse, normalmente pari allo 0,10 per cento, sino ai prodotti assicurativi gratuiti o ai servizi di consulenza ambientale per migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione. Tra le regioni con la percentuale maggiore di domande di mutuo verde ci sono il Trentino-Alto Adige, Veneto e Valle d’Aosta.
SALE L’INFLAZIONE
La risalita dei tassi dei mutui, però, potrebbe essere solo all’inizio. Tutta colpa dell’inflazione che, in queste settimane, è in crescita e sta spaventando i mercati finanziari. Vale la pena fare una piccola precisazione per spiegare come l’inflazione possa influenzare il costo del mutuo. Se salgono i prezzi al consumo, una delle prime conseguenze possibili è l’aumento del tasso di interesse dei titoli di Stato. Proprio come sta accadendo negli Stati Uniti. Il trend si comincia ad osservare anche in Italia, con l’ultima asta di Btp a 30 anni che ha fatto registrare un rendimento superiore al 2%.
PERCHÉ SALGONO ANCHE I MUTUI
Se l’inflazione dovesse superare il target definito dalla Banca centrale europea, che lo ha fissato al 2% nei prossimi anni, e restare sopra questo livello a lungo, allora la Bce potrebbe decidere di intervenire, mettendo mano ai tassi di interesse che aumenterebbero. Inevitabilmente questa mossa implicherebbe anche delle conseguenze sui tassi di interesse applicati ai prestiti erogati dalle banche. Chi sceglie oggi il tasso fisso, ad ogni modo, si mette al riparo da futuri ed eventuali aumenti della rata da rimborsare.
TASSI ANCORA AI MINIMI STORICI
Secondo i dati dell’Osservatorio di MutuiOnline.it, quello attuale continua ad essere un buon momento per sottoscrivere un mutuo e per comprare casa. Dalle rilevazioni, infatti, emerge che i tassi variabili ad aprile 2021 sono ai minimi storici (0,71% in media per mutui a 20-30 anni), e i tassi fissi sono solo in leggero rialzo (1,12% ad aprile 2021 rispetto a 0,90% a gennaio) a causa dell’aumento dell’Eurirs, ma continuano a mantenersi significativamente sotto i dati pre 2020 (1,53% nel 2019).
GLI ITALIANI PREFERISCONO IL TASSO FISSO
Nonostante i tassi variabili di aprile siano ai minimi storici, chi compra una casa e chiede un mutuo alla banca, preferisce di gran lunga il tasso fisso (95% delle nuove erogazioni). Sempre secondo l’analisi dell’Osservatorio di MutuiOnline.it, cresce l’importo richiesto. Gli italiani, infatti, grazie agli ottimi tassi si impegnano con importi più alti rispetto al passato: le richieste di mutuo sopra i 200mila euro passano dall’11,1% del mix nel 2020 al 12,8% nel 2021 (+15%), confermate anche da un aumento delle erogazioni per tali mutui nel trimestre corrente. Continua ad aumentare il valore medio dei mutui erogati (141mila euro, ai massimi dal 2010).
QUALE TASSO SCEGLIERE?
La prima considerazione da fare per chi chiede un mutuo, definito importo e durata, è capire quale sia il tasso più conveniente. E non esistono solo mutui a tasso fisso o variabile. L’offerta prevede, per esempio un mutuo con cap, ossia con un tasso variabile ma con un massimo di rata mensile che non può essere superata. C’è anche l’opzione del tasso variabile ma a rata costante: in questo caso, se i tassi dovessero salire, si pagherà sempre la stessa rata ma si allungherà il piano di ammortamento del prestito. Il tasso misto, infine, consente di iniziare a rimborsare le rate con un tasso fisso, per poi poter cambiare con un tasso variabile dopo alcuni anni, nel caso risultasse più conveniente. La scelta dipende da molti fattori, da valutare magari con l’aiuto di un consulente esperto.
IL MUTUO GREEN
Tra le ultime novità in fatto di finanziamenti per l’acquisto della casa, c’è anche il mutuo green. Secondo l’analisi di Facile.it e Mutui.it, nel corso degli ultimi 9 mesi, quasi tre richiedenti su cento hanno presentato domanda per ottenere un finanziamento “verde” per l’acquisto o la ristrutturazione della casa. Ma cosa cono i mutui green? Secondo la definizione elaborata dalla Commissione Ue, insieme alla European Mortgage Federation, sono prodotti destinati a finanziare l’acquisto o la costruzione di abitazioni che abbiano elevate prestazioni energetiche (classe A o B) o a sostenere interventi di riqualificazione che consentano un miglioramento di almeno il 30 per cento delle prestazioni energetiche dell’edificio.
I VANTAGGI
Chi decide di richiedere un mutuo ecosostenibile, può beneficiare di una serie di vantaggi. In Italia, le banche che offrono finanziamenti green per l’acquisto o la ristrutturazione della casa propongono anche dei vantaggi per il richiedente. Tra i più convenienti, c’è lo sconto sul tasso di interesse, normalmente pari allo 0,10 per cento, sino ai prodotti assicurativi gratuiti o ai servizi di consulenza ambientale per migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione. Tra le regioni con la percentuale maggiore di domande di mutuo verde ci sono il Trentino-Alto Adige, Veneto e Valle d’Aosta.
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